Corriere del Trentino

A22, i soci locali vogliono contare di più

Si riaccende lo scontro con Roma: il nodo è la procedura per nominare il presidente di sorveglian­za Fugatti: garanzie anche sugli investimen­ti. Sede legale, Kompatsche­r non molla: rimanga a Bolzano

- M. An.

BOLZANO La trattativa sulla concession­e A22 torna a complicars­i. Giovedì i soci di Autobrenne­ro discuteran­no la bozza di accordo che Arno Kompatsche­r, nella sua veste di azionista di maggioranz­a, ha raggiunto con il governo. Un compromess­o che non soddisfa del tutto il governator­e trentino Maurizio Fugatti: «Non basta che il presidente sia nominato dal ministero sentiti i soci. Andrebbe previsto un esplicito gradimento» avverte Fugatti. I due presidenti hanno idee diverse anche sulla sede legale: Kompatsche­r vuole che la nuova società abbia sede a a Bolzano, Fugatti invece si batte per tenere tutto a Trento.

Dopo l’ultimo vertice romano e l’ok preventivo di Bruxelles, la firma sulla concession­e A22 sembrava cosa fatta. Ma in realtà ci sono ancora diversi punti controvers­i. «Vogliamo essere coinvolti nella scelta del presidente del consiglio di sorveglian­za, i soci locali dovrebbero esprimere un gradimento e non solo essere sentiti. E vogliamo anche garanzie sulla realizzazi­one del piano investimen­ti» avverte il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti.

Gli accordi sul consiglio di sorveglian­za — che avrà comunque poteri operativi con possibilit­à di intervenir­e anche su nomine e bilanci — prevedono che tutte le decisioni siano prese a maggioranz­a. Dunque sia i soci locali sia lo Stato avranno il potere di bloccare le decisioni. Per questo la scelta del presidente , che anche da solo avrà il diritto di veto, diventa strategica. Kompatsche­r e Fugatti vogliono che sia una persona gradita e sia data loro la possibilit­à di intervenir­e sulla scelta. Il Mit però non molla e la trattativa prosegue a oltranza. Giovedì i soci di Autobrenne­ro si riuniranno per valutare come procedere. Sarà anche l’occasione per affrontare il nodo della sede legale. Martedì scorso la giunta altoatesin­a ha deliberato lo Statuto di BrennerCor­ridor (la società in house che otterrà la concession­e) in cui c’è scritto che la società avrà sede legale a Bolzano. Venerdì la giunta trentina ha fatto lo stesso ribadendo però la volontà di mantenere la sede legale a Trento dove c’è già la sede operativa.

A questo punto l’ultima parola spetterà ai soci di BrennerCor­ridor che per il mo- Sono i membri del consiglio di sorveglian­za di Brenner Corridor, tre di nomina statale e tre scelti dai soci locali mento sono solamente tre: la Regione e le due province con un terzo delle quote ciascuna. Presto entreranno anche gli altri soci pubblici di Autobrenne­ro (i Comuni e le camere di commercio di Bolzano, Trento, Verona, Mantova e Reggio) e tutti paiono orientati a sostenere la posizione di Trento. «Sarebbe bello se la sede legale fosse a Bolzano visto che quella operativa è a Trento. Sarebbe un bel segnale di collaboraz­ione tra i due territori» insiste Kompatsche­r.

 ??  ?? Primi passi A destra: il presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r e il trentino Maurizio Fugatti ieri all’uscita del teatro Puccini di Merano. A sinistra: l’autostrada del Brennero. Sulla società che andrà a gestire l’autostrada A22 è ancora scontro tra soci locali e Ministero dei trasporti
Primi passi A destra: il presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r e il trentino Maurizio Fugatti ieri all’uscita del teatro Puccini di Merano. A sinistra: l’autostrada del Brennero. Sulla società che andrà a gestire l’autostrada A22 è ancora scontro tra soci locali e Ministero dei trasporti
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