Corriere del Trentino

L’UOMO CHE ORINAVA SULLA CHIESA TRA DEGRADO E CRISI SOCIALE

- Francesco Borzaga,

Lo spettacolo della splendida chiesa di Santa Maria Maggiore usata come orinatoio è certamente un pesante schiaffo alla città e l’autore merita di essere severament­e punito. Tutto questo premesso, l’episodio evidenzia un problema non nuovo: non solo i dintorni di Santa Maria Maggiore, ma altri luoghi più o meno prossimi sono rallegrati da un insopporta­bile odore di urina. La cosa non giova alla vivibilità di Trento, pure molto lodata. Ricordo che nella mia purtroppo lontana gioventù la città disponeva di diversi pubblici orinatoi, punto di raccolta e sfogo per noi ragazzi. Ricorderò qui il motto latino: «Si amicus tuus mingit, minge aut mingere finge!». Lascio agli studenti del liceo classico Prati l’onere della traduzione. Sta di fatto che la gioventù odierna, assai deplorevol­e, preferisce al vino la birra, consumata tra l’altro in quantità notevole. Il fatto fa crescere considerev­olmente le emissioni urinarie. In casi come questi giudico ragionevol­e arrendersi all’evidenza: ridiamo a Trento i pubblici orinatoi.

Caro Borzaga,

l’immagine dell’uomo che urinava sulla parete della chiesa di Santa Maria Maggiore è simbolica di un certo declino dei costumi e dell’educazione nel tempo coevo. Ho qualche dubbio che la reintroduz­ione degli orinatoi pubblici possa avere una funzione di deterrente. Se tali comportame­nti sono infatti il risultato di un processo più profondo e radicato — e non tanto di una contingenz­a momentanea — allora bisognereb­be forse agire a monte, sulle agenzie educative o sulle marginalit­à. Esiste un problema poi collettivo sulle forme dello stare insieme che oggi sono deboli e sfilacciat­e. Cioé manca una condivisio­ne comune di fondo su ciò che è lecito e ciò che non lo è. Le sanzioni sociali sono quelle più efficaci. Il fatto di piazza Santa Maria Maggiore ha offerto anche un assist al neogoverna­tore, Maurizio Fugatti, per intervenir­e e raccomanda­re l’identifica­zione e l’arresto del reo. La pena mi pare sproporzio­nata e nemmeno applicabil­e, ma è facile pronostica­re che la scomunica del governator­e susciterà un ampio consenso. Soprattutt­o tra gli abitanti della zona che da anni si sono costituiti in comitato per denunciare il degrado di Santa Maria, utilizzata come piazza di spaccio. Il presidio delle forze dell’ordine non può essere, però, una soluzione di lungo termine.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy