Corriere del Trentino

Melinda, nell’anno orribile ricavi dimezzati

Gelo e grandine, fatturato mele a 119 milioni. Conferito il 30% della quantità normale

- E. Orf. Linda Pisani

TRENTO Il bilancio di Melinda nella «stagione terribile» 2017-18 ha chiuso con un fatturato derivante dalle mele di 119,2 milioni di euro, meno della metà rispetto ai 278 milioni della stagione precedente. Poteva però andare peggio, visto che il conferimen­to di mele è stato pari solo al 30% rispetto a quello della stagione precedente. Archiviato un bilancio anomalo, adesso Melinda guarda avanti, grazie a un record di produzione di 440mila tonnellate nelle Valli di Non e Sole, con un’alta qualità di tutte le varietà.

Ieri l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio consuntivo: la grandine e il gelo hanno rovinato il raccolto, circa 120 milioni di tonnellate di mele (contro i 399 dell’esercizio precedente) e 1,4 milioni di ciliegie e frutti di bosco. Il fatturato delle mele è stato di 119,3 milioni, dovuto anche all’alta percentual­e di prodotto di seconda categoria e di industria; quello degli altri frutti è stato di 7,3 milioni. Il totale dei costi ha sfiorato i 50 milioni, contro i 96,5 dell’esercizio precedente. Grazie alla strategia commercial­e e a un mercato con scarsa offerta, che ha fatto crescere i prezzi, i disagi sono stati limitati. Un esordio complicato per il nuovo direttore Paolo Gerevini. Il presidente Michele Odorizzi ha apprezzato il lavoro dello staff: «Difficile commentare una stagione come quella alle spalle; l’oculata gestione del prodotto e di tutte le fasi critiche della difficile campagna commercial­e e l’ottimizzaz­ione di ogni voce di costo, hanno comunque consentito al nostro Consorzio di raggiunger­e risultati», laddove si temevano invece esiti «drammatici». «Ritengo siamo di fronte ad un ulteriore esempio di come il nostro sistema sia di valore permettend­o di far fronte anche a difficili sfide come questa» ha concluso il presidente. ancora di più sul territorio come struttura e come organico. La proposta di Porsche Holding si è rivelata una grande opportunit­à per il futuro dell’azienda e per porre le basi per un ulteriore consolidam­ento negli anni a venire». «Vogliamo valorizzar­e le specificit­à di quest’azienda. L’automotive è un settore in forte evoluzioni, dove coesistono due mondi: quello digitale, dove l’utente reperisce informazio­ni e quello analogico. Il cliente continuerà ad entrare nelle nostre concession­arie. Dovremo essere i migliori nel gestire queste prospettiv­e» dice Moser. Il personale? «Sarà coinvolto in un programma di formazione ulteriore rispetto a quello previsto dalle case automobili­stiche», aggiunge, non escludendo nuove assunzioni.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy