Corriere del Trentino

L’Aquila torna a guardare tutti dal basso

Ultimo posto in campionato e soliti problemi. Domani in campo in Eurocup contro lo Zenit

- Stefano Frigo

TRENTO Ultimo posto in classifica e ancora nessuna vittoria fuori casa. Continua ad essere nerissima la stagione 2018/2109 della Dolomiti Energia reduce dal fragoroso ko di Trieste e proiettata al prossimo impegno di Eurocup in programma domani (palla a due alle 18) a San Pietroburg­o. I due punti ottenuti da Pistoia a Sassari (prossima avversaria in campionato dei bianconeri) hanno infatti costretto la squadra di Maurizio Buscaglia al ruolo di fanalino di coda della massima serie.

E se con Brescia e Asvel si erano intravisti dei passi avanti, in terra giuliana la prestazion­e di quasi tutta la squadra - si salvano solo Mian e Beto - è stata davvero negativa. «Avevamo anche approcciat­o bene il match – spiega proprio l’atleta goriziano autore di 13 punti con 2/4 da due e 3/5 da tre – giocando al nostro ritmo e non a caso siamo andati avanti anche di undici grazie ad una prestazion­e quadrata e solida. Poi però qualcosa si è inceppato, forse abbiamo cercato di strafare aumentando il numero di errori sia in fase di possesso che in quella di non possesso. Trieste vedendo che non riuscivamo più a portare a termine determinat­e situazioni si è accesa e non siamo più stati in grado di ritrovare il bandolo della matassa. Di fatto tutto il secondo tempo li abbiamo inseguiti senza riuscire ad imporre la nostra intensità».

Per un Marble ancora una volta completame­nte assente e sempre più vicino al taglio, la dirigenza di Piazzetta Lunelli deve solo individuar­e il profilo giusto procedere all’operazione, da registrare anche l’ennesima prestazion­e negativa di Pascolo. Entrambi i giocatori non riescono evidenteme­nte a sbloccarsi a livello psicologic­o dopo gli infortuni subiti nel recente passato: è chiaro però che la missione dell’Aquila è quella di vincere (o quantomeno provarci) e non di aspettare all’infinito chi non riesce proprio a recuperare. Male, e non è certo la prima volta, anche Forray e Flaccadori: il play argentino corre senza incidere e in fase realizzati­va ha abbassato paurosamen­te le sue percentual­i rispetto ad un anno fa, la guardia bergamasca sembra intimorita e quando può (molto spesso) evita anche di concludere.

Il prossimo avversario si chiama Zenit e Trento lo dovrà affrontare senza due i due centri: Hogue fermo ai box per il ko al ginocchio sinistro e Jovanovic appiedato dal giudice sportivo. Toccherà alla strana coppia formata da Lechthaler e Mezzanotte (ipotizzabi­le anche uno spostament­o nello spot di cinque per Beto) provare a sostituirl­i e non sarà cosa semplice. «Mai dire mai, in campo si entra sempre sullo zero e zero e poi si vedrà – sottolinea il giocatore di Mezzocoron­a - . Avremo chiarament­e a disposizio­ne un minutaggio maggiore rispetto al solito e faremo del nostro meglio per non far sentire troppo la mancanza dei nostri compagni. L’Aquila nella propria storia ha stupito in positivo tante volte non vedo perché dovremo partire già sconfitti. Più in generale posso dirvi che nella mia carriera ho visto spogliatoi che alle prime difficoltà andavamo completame­nte in tilt o proprio si spaccavano, da questo punto di vista qui invece è tutto perfetto: lavoriamo compatti e uniti per risollevar­ci al più presto e sono sicuro che ce la faremo».

La squadra è partita ieri mattina alla volta della Russia e farà ritorno giovedì.

Trasferta in Russia Domani in Eurocup sfida allo Zenit senza i due centri titolari, Hogue e Jovanovic

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Il migliore Fabio Mian, uno dei pochi positivi a Trento (foto Eurocup)

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