Santa Maria maggiore Arrivano le guardie
Bando della Provincia. Il governatore: situazione critica
Le porte della chiesa di S. Maria Maggiore devono rimanere aperte e per farlo la Provincia è pronta a ingaggiare dei sorveglianti privati. L’annuncio del governatore Fugatti: «Non possiamo abbandonare un luogo simbolo della cristianità trentina al degrado».
TRENTO «La Chiesa proteggerà i suoi alla maniera sua» diceva il Thomas Becket di T. S. Eliot in Assassinio nella cattedrale. I fedeli della chiesa di S. Maria Maggiore, invece, la provincia di Trento li proteggerà alla maniera sua. Il governatore Fugatti ha annunciato ieri, infatti, l’apertura di un bando da 50.000 euro rivolto a società di sorveglianza privata, «per garantire ai fedeli un accesso sicuro a una chiesa che non è solo un luogo di culto, ma il sito della memoria della comunità cristiana di Trento».
Già nei giorni scorsi il presidente della provincia Maurizio Fugatti si era confrontato, al tavolo del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, con il questore, il commissario del governo, il sindaco di Trento e le forze dell’ordine «per capire come affrontare il problema di piazza Dante e piazza S. Maria Maggiore, che versano ormai in una situazione critica», ha spiegato Fugatti ieri al termine della riunione della Giunta provinciale in trasferta a Novaledo. Ieri il questore Giuseppe Garramone ha tenuto un tavolo tecnico con le forze dell’ordine, annunciando a partire dalla settimana prossima «un piano di controllo straordinario contro lo spaccio e la microcriminalità».
Le due piazze del centro del capoluogo finiscono spesso per far discutere cittadini e politica, a causa di episodi di vandalismo, disordine pubblico e piccola criminalità che hanno finito per spingere alcuni residenti del quartiere a unirsi nell’Associazione rinascita Torre Vanga, chiedendo un intervento delle autorità. «La mia giunta - annuncia Fugatti - è pronta a intervenire su un problema che altri in passato non hanno voluto assumersi».
Sarà pubblicato dunque, probabilmente dalla fine della prossima settimana, un bando per appaltare la vigilanza sulla piazza a una società di sorveglianza privata: l’aggiudicatario, che verrà finanziato con 50.000 euro per il primo anno, dovrà «garantire l’accesso al luogo simbolo della chiesa trentina, la sede in cui si riunì il Concilio di Trento» spiega Fugatti.
La chiesa, ad oggi, è aperta soltanto durante le celebrazioni: il parroco aveva infatti deciso di tenere i portoni chiusi durante il resto della giornata, per mancanza di un custode. L’associazione dei carabinieri in pensione si era poi fatta avanti, ma non era bastato. «Mi dispiace vedere che le porte di un luogo così carico di importanza storica debbano rimanere chiuse ai fedeli che vogliono raccogliersi in preghiera» sottolinea Fugatti, che si augura che la sorveglianza delle guardie giurate possa garantire «se non un accesso 24/7, quantomeno orari di apertura diurna più estesi».
Di ciò che accade poi all’interno della chiesa «la giunta non si occupa, è una questione che riguarda la curia e il parroco - conclude il governatore - ma di garantire la fruibilità ci facciamo carico volentieri».