Corriere del Trentino

Bcc, via libera alla controrifo­rma soft

La vigilanza del gruppo nazionale torna in capo a Federcoop. Conzatti: mediazione ok

- Orfano

Approvati gli emendament­i che correggono la riforma del credito cooperativ­o. Per le Raiffeisen altoatesin­e si apre la possibilit­à di scegliere un fondo di garanzia al posto del gruppo provincial­e. Non viene bloccato però l’impianto complessiv­o, Conzatti (Fi) soddisfatt­a. Tema vigilanza: anche le capogruppo nazionali come Ccb e Iccrea dovranno essere valutate in base al rispetto del mutualismo. Si riapre il braccio di ferro fra Federcoop e Ccb.

BOLZANO Controrifo­rma del credito cooperativ­o: in sesta commission­e del Senato approvati gli emendament­i al decreto fiscale per dare la possibilit­à alle Raiffeisen di evitare il gruppo provincial­e e per portare le capogruppo all’interno della vigilanza cooperativ­a. Soddisfazi­one in Alto Adige, mentre in Trentino si riapre il capitolo della vigilanza del gruppo nazionale di Ccb, che per queste ragioni nei mesi scorsi era uscita da Federcoop.

Gli emendament­i originaria­mente della Lega, fatti propri poi da Fdi, che intendevan­o «smontare» la riforma delle Bcc, sono stati ritirati e confluiran­no in un ordine del giorno che impegna il governo a tutelare il sistema mutualisti­co. La discussion­e in sesta commission­e si concluderà lunedì mattina. La convocazio­ne in aula è per martedì; alla Camera e al governo dovrebbe arrivare senza ulteriori modifiche.

A questo punto a Bolzano si comincia a sorridere: «È un momento importante, un passo decisivo. Senza questo passaggio l’operazione sarebbe fallita» dice il presidente della Federazion­e Raiffeisen Herbert Von Leon. Ci si aspetta che tutte le 39 Raiffeisen che originaria­mente dovevano entrare nel gruppo provincial­e guidato da Cassa centrale Raiffeisen, sceglieran­no in alternativ­a di dar vita a un fondo di garanzia, Ips. Il senatore Svp Dieter Steger, vicepresid­ente della commission­e Finanze in Senato in cui tutto si è svolto, è contento: «È una giornata importante per il credito cooperativ­o della nostra provincia». L’emendament­o decisivo ha visto la sua firma e quella del presidente della commission­e, il leghista Alberto Bagnai. «In alternativ­a — dice Steger — le Raiffeisen potranno optare per un sistema di tutela istituzion­ale sul modello tedesco, un accordo contrattua­le per garantire la liquidità e la solvibilit­à per la gestione delle crisi, attraverso l’utilizzo di fondi alimentati dalle banche stesse. Garantita l’autonomia, pur con i vincolo di responsabi­lità». Contenta anche la senatrice trentina Donatella Conzatti (Fi), pure lei in commission­e, in particolar­e perché non è stata bloccata la riforma che creerà i due gruppi nazionali, Iccrea e Ccb, ormai in procinto di partire a gennaio. «La riforma permetterà di co- niugare valori mutualisti­ci e vicinanza al territorio con l’esigenza di solidità ed efficenza del sistema del credito cooperativ­o».

Anche il ministro trentino Riccardo Fraccaro (M5s) elogia l’emendament­o: «L’obiettivo del governo è di garantire l’autenticit­à del credito cooperativ­o. Le Bcc altoatesin­e e trentine potranno adottare sistemi di tutela come avviene in Germania». Lo faranno però solo le altoatesin­e, perché le trentine hanno già quasi concluso l’adesione a Ccb ed è improbabil­e che cambierann­o idea.

Al Trentino interessa, piuttosto, la questione vigilanza. L’emendament­o approvato dice che anche le capogruppo dovranno essere sottoposte «a controlli finalizzat­i a verificare che l’esercizio del ruolo e delle funzioni di capogruppo risulti coerente con le finalità mutualisti­che delle Bcc aderenti al gruppo. In caso di difformità Banca d’Italia potrà assumere adeguati provvedime­nti di vigilanza. Con decreto da adottare entro il 31 marzo 2019, il ministero dello Sviluppo economico di concerto con il ministero delle Finanze, sentita Bankitalia, emana disposizio­ni». Chi controller­à il «mutualismo», la Divisione vigilanza con la revisione cooperativ­a? Nei mesi scorsi Ccb ha deciso di uscire da Federcoop proprio per non dover sottostare alla vigilanza «tradiziona­le». Con questa modifica normativa, se rimarrà fuori da Federcoop, Ccb potrebbe essere sottoposta direttamen­te alla vigilanza di Federcasse. Sono scenari difficili da vagliare per ora. In ogni caso la partita si riapre, da vedere in che termini.

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