Dal punk all’amore Il «CinemaZero» studia la rivoluzione
Torna «Festival CinemaZero», fra viaggi punk e diari d’amore Boom di adesioni: scelte 16 pellicole finali fra 656 partecipanti
significative, la ricerca a livello nazionale e internazionale, e un concorso destinato a cortometraggi autoprodotti».
La formula ricalca quella del 2017 con un denso programma che offre due concorsi di cortometraggi, sedici opere fuori concorso (sia lungometraggi che corti) di autori di grande rilievo internazionale, alcune delle quali proiettate per la prima volta in Italia. Il concorso principale vede in competizione sedici opere scelte fra le 656 pervenute da tutto il mondo e capaci di comporre un affresco estremamente significativo di cosa sia oggi il cinema iper-indipendente e autonomo. Oltre al concorso principale si segnala anche il progetto-concorso «SguardoZero», per otto film della durata massima di cinque minuti prodotti da autori under 30 domiciliati in Trentino.
Tre sono i filoni principali di questa edizione, che per alcuni autori o film si incrociano, offrendo una visione sfaccettata e ricchissima di tutto quanto può essere considerato «cinema zero» oggi, rispetto a quanto accade nell’attualità della produzione cinematografica ma anche a un’eredità che è ancora possibile raccogliere dal passato. I tre filoni sono il video-diario d’autore, il found footage (ovvero fare film montando materiali girati da altri) e lo smartphone film making (girare film con il telefonino). Si va dai classici come «Sans Soleil» e «La Jetee» di Chris Marker o «La verifica incerta» di Baruchello e Grifi, fino ad autori emergenti come Sean Baker, Dean FleischerCamp
L’ideatore Qui si difende l’autonomia dell’autore, in netta opposizione con l’idea più commerciale e industriale dei prodotti narrativi che la gente segue
e Sebastiano Luca Insinga. Citazione a parte per Mark Cousins, autore e critico fra i più conosciuti al mondo (si pensi all’eccezionale opera documentaria «The Story of Film»), presente in programma oltre che con il film «What Is This Film Called Love?», con un video dedicato ai temi principali del cinema zero realizzato su commissione del Festival. L’ingresso a tutte le proiezioni è libero e al termine della giornata di domenica saranno premiati i film in concorso a opera della giuria formata da Lisa Consolini (filmmaker), Fabrizio Croce (critico), Giuseppe D’Agostino (regista Rai), Sebastiano Luca Insinga (filmmaker), Guido Laino (FCZ), Chiara Orempuller (filmmaker) e Matteo Zadra (Nuovo Cineforum Rovereto).