Ex Lettere e piscina Il Comune teme tagli per il maltempo
Opere, il Comune accelera: si teme che la Provincia dirotti i soldi sulla ricostruzione
TRENTO L’elenco è corposo e comprende interventi di cui si discute da tempo, così come opere più recenti. Ma gli occhi, comprensibilmente, sono concentrati sulle voci più rilevanti: quelle affiancate da cifre più alte, come il nuovo centro natatorio, o quelle comunque strategiche per il capoluogo, come la riqualificazione del complesso un tempo sede della facoltà di Lettere, nell’area dell’ex Santa Chiara. Con una preoccupazione, che in questi giorni sta tenendo banco nelle discussioni all’interno della maggioranza di Palazzo Thun: cercare di accelerare il più possibile con la progettazione delle opere. Il motivo? Dopo gli annunci del governatore Maurizio Fugatti, in via Belenzani si teme che qualche contributo della Provincia riservato al capoluogo possa essere «congelato» o rinviato, per essere dirottato verso i più urgenti interventi di ricostruzione nei territori maggiormente colpiti dal maltempo. Un «trasferimento» di fondi che diventerebbe più problematico (o meno probabile) nel caso di progettazioni già in fase avanzata.
La questione, rimasta finora anche un po’ «sottotraccia», verrà probabilmente discussa nei vari incontri in programma la prossima settimana. A partire dalla seduta congiunta straordinaria delle commissioni urbanistica e cultura, in agenda domani pomeriggio a Torre Mirana. Nella sala incontri, alle 18.30, sotto la lente finiranno due degli interventi più dibattuti degli ultimi mesi: la costruzione del nuovo centro natatorio in programma a Trento sud e la trasformazione dell’ex facoltà di Lettere nel polo culturale cittadino.
Ai componenti delle due commissioni verranno presentati i documenti preliminari di progetto di entrambe le partite. Che non sono secondarie. Per quanto riguarda la nuova piscina, infatti, dopo discussioni, polemiche e rinvii, oggi si va verso un impianto con quelle dieci corsie che erano diventate motivo di scontro in commissione il mese scorso: il progetto illustrato allora, infatti, presentava una piscina di otto corsie e non dieci, riducendo di fatto i possibili scenari di manifestazioni internazionali.
Sul fronte del complesso dell’ex facoltà di Lettere, invece, si prosegue sull’organizzazione che era stata presentata e che vede la «supervisione» del professor Pier Luigi Sacco (direttore del centro Irvapp della Fondazione Kessler).
Ma la settimana che si apre domani tornerà a puntare l’attenzione anche su altre partite «storiche» di Palazzo Thun, che dovranno essere portate avanti in fretta, anche in questo caso, per evitare «stop» sul fronte dei finanziamenti (c’è chi teme anche per opere già molto avanti nella progettazione, come la scuola di Mattarello, ma anche l’ex Atesina). Mercoledì, nel nuovo vertice di maggioranza convocato dal sindaco Alessandro Andreatta per cerca di fare il punto della situazione dopo il tormentato rimpasto di giunta, le forze politiche del centrosinistra autonomista (sempre che il Patt si presenti) si confronteranno sul destino dell’area ex Italcementi e sulla valorizzazione del monte Bondone. Nel primo caso, l’ultimo progetto presentato prevede la realizzazione in Destra Adige del nuovo polo espositivo cittadino (al posto degli spazi di via Briamasco). Mentre per quanto riguarda il Bondone gli scenari sono ampi e comprendono anche una riflessione — l’ennesima — sull’impianto di collegamento con il capoluogo.
Martedì, infine, la commissione bilancio dovrà analizzare le partecipazioni societarie del Comune.