Tunnel Brennero, Cinquestelle locali perplessi sui costi: ma niente barricate
Dalla base locale critiche, non barricate. Nicolini ammette: ormai fermarsi è difficile
«Siamo perplessi sui costi, ma non siamo quelli del no a priori». I pentastellati criticano il tunnel del Brennero, «ma non boicottiamo» assicura Filippo Degasperi. Che però chiede «l’accesso agli atti».
BOLZANO Cade il «diaframma» Sud del tunnel del Brennero e affiorano crepe anche nei muri di chi aveva osteggiato la Tav locale. Cinque Stelle ed ex grillini sembrano aver perso almeno in parte la vis polemica dei tempi in cui l’infrastruttura era il Golia da combattere: «Il tunnel? Mai boicottato».
«Fermare le ruspe, ormai, non credo sia la soluzione ma bisogna procedere a un’analisi di costi e benefici — commenta il neoconsigliere provinciale di Bolzano, il pentastellato Diego Nicolini —. C’è una strozzatura a monte e a valle: il governo bavarese non vuole il prolungamento d’accesso a nord, quindi bisogna vedere cosa succede. Il rischio è di ritrovarsi con una cattedrale nel deserto costata tantissimi soldi e praticamente inutilizzabile». Rispetto alla posizione di imprenditori e artigiani, pronti a dare battaglia a chi osteggerà l’opera, Nicolini è cauto: «Non sono i piccoli operatori che si lamentano, ma i grandi gruppi. artigiani e piccole-medie imprese si aspettano detassazione e semplificazione, non credo che la loro preoccupazione siano le grandi opere».
La pensa in modo simile il collega grillino Filippo Degasperi, consigliere provinciale a Trento. «Gli imprenditori sono sempre attenti a fare pelo e contropelo alla spesa pubblica: dovrebbero essere i primi a chiedere spiegazioni o magari a darci risposte che la politica non ci dà, visto che sono così informati. Invece si muovono per slogan». Quanto alle grandi opere, il politico M5s si dice ultra-favorevole: «Fosse per noi, ci fossero i soldi, le faremmo tutte: un miliardo da investire nella ferrovia tra Trento e la Val di Fassa, 800 milioni per la linea Riva-Rovereto, l’elettrificazione della Valsugana... magari potessimo farle!».
E anche il tunnel del Brennero, in fondo, non è poi così inviso al movimento di Di Maio nonostante il ministro Riccardo Fraccaro, un mese e mezzo fa, chiedesse la chiusura del cantiere (posizione peraltro addolcita nell’ultima intervista pubblicata ieri su queste colonne). «Fraccaro dà una lettura politica — commenta Degasperi —. Noi abbiamo sempre e solo chiesto spiegazioni, ma quando uno domanda qualcosa diventa subito “uno che boicotta”. In agosto con un’istanza di accesso agli atti abbiamo chiesto i verbali del famoso osservatorio sul tunnel del Brennero, istituito dalla Provincia di Trento per fare trasparenza. Siamo a dicembre e nessuno ci ha ancora risposto. Siamo abituati così: dobbiamo prendere tutto come atto di fede». E dunque? «Seguiamo l’evoluzione — conclude il consigliere trentino —. Nessuno ci ha ancora spiegato come sposteranno tutti i tir sulla ferrovia, con 427 treni in transito al giorno, e dove troveranno i soldi per l’intera opera, tratte d’accesso comprese».
A Bolzano l’ex collega di movimento, il consigliere provinciale Paul Kollensperger precisa: «In realtà non mi ero mai espresso contro il tunnel, perché spostare la merce dalla gomma alla rotaia è condivisibile. Ho criticato semmai la spesa esorbitante, un’analisi costi benefici da valutare attentamente soprattutto per le tratte d’accesso che non sono neppure finanziate». L’obiettivo finale non sembra così scontato. «Si costruisce un’opera da decine di miliardi senza l’assicurazione della politica europea e italiana che lo spostamento del traffico su rotaia avvenga realmente — spiega Köllensperger —. Serve una politica delle tariffe dei trasporti che la renda più conveniente, occorre lavorare sulla logistica. Ma arrivati a questo punto, il tunnel va fatto e prima lo fanno meglio è». Insomma, per Köllensperger «dire “il tunnel non si fa” è ormai anacronistico. Ma quale impatto avrà sul territorio? Il materiale di scavo dove va a finire? Quanto costeranno le tratte di accesso? La politica non ha mai dato una risposta chiara». Il Team, per ora non ha in canna interrogazioni o altre iniziative: «Al momento stiamo seguendo altre vicende, ma la questione tunnel ci interessa e sicuramente ci torneremo sopra».
Intano oggi altra giornata importante (dopo quella di Santa Barbara) al cantiere di Fortezza, dove è attesa la commissaria Ue ai trasporti Violeta Bulc: a riceverla il presidente regionale Kompatscher.
Le voci Degasperi: non boicotto, chiedo l’accesso agli atti L’ex Köllensperger: fare chiarezza sull’impatto