Circoscrizioni, nodo indennità «Troppo alte»
Rischia di rimanere al palo per un solo voto la reintroduzione delle indennità per i presidenti delle circoscrizioni. La delibera è stata illustrata mercoledì e tornerà in Aula la prossima settimana. Al vaglio l’entità dello stipendio.
TRENTO Mercoledì sera, in Aula, l’argomento è stato solo introdotto. Del resto, dopo una seduta dedicata quasi per intero alla trentennale lottizzazione di via dei Castori (alla fine approvata), entrare nel merito di un altro tema ostico (per usare un eufemismo) era di fatto impossibile.
La questione delle indennità dei presidenti delle circoscrizioni, dunque, slitta alla prossima settimana. E promette già qualche brivido. La proposta, presentata a Palazzo Thun dal consigliere Massimo Ducati (Cantiere civico democratico), prevede la reintroduzione delle indennità per i presidenti delle circoscrizioni a partire da gennaio del prossimo anno. La delibera fissa tre importi, sulla base della dimensione e della popolazione dei vari sobborghi: si va dai 702 euro per i presidenti degli enti decentrati più grandi ai 658 euro per i presidenti delle circoscrizioni «medie», fino ai 614 euro per il responsabile dell’ente più piccolo, Sardagna.
Ma il testo è già destinato a cambiare. Il capogruppo del Pd Paolo Serra ha infatti depositato un emendamento — sostenuto dall’intera maggioranza — che ridimensiona le cifre (a 480, 526 e 570 euro), avvicinandole a quelle delle indennità di Bolzano e Rovereto. Una modifica che, a quanto pare, dovrebbe essere accolta dallo stesso proponente della delibera Ducati.
Il possibile inghippo rimane però legato ai numeri. Per l’approvazione del provvedimento servono infatti 27 voti. E attualmente la maggioranza, al completo, può contare su 25 persone. Ne mancano due. E di sicuro non si potranno cercare nel centrodestra. La Lega, da sempre, punta alla riduzione delle circoscrizioni, la Civica Trentina ha presentato un emendamento per garantire un gettone anche ai consiglieri circoscrizionali (un punto considerato fondamentale per una eventuale adesione finale alla delibera), mentre il Movimento 5 Stelle preferirebbe rinviare l’avvio del «pagamento» delle indennità all’inizio della prossima consiliatura (quindi a maggio 2020).
Con la maggioranza potrebbe schierarsi Antonia Romano (L’Altra Trento a sinistra): mancherebbe dunque un solo voto per arrivare alla maggioranza qualificata necessaria al via libera. Qualche indiscrezione parla di un’attenzione già rivolta verso il consigliere di Progetto Trentino Eugenio Oliva.