Corriere del Trentino

Turismo, l’estate perde un po’ di smalto

Trentino, le presenze calano dell’1,6%, ma il 2017 era stato da record Perdono soprattutt­o i laghi. Stabili gli italiani, gli stranieri calano del 5%

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TRENTO L’estate turistica trentina nel 2018 presenta numeri un po’ più contenuti rispetto ai livelli record dell’anno scorso. In particolar­e si avverte un calo degli stranieri, -5,2%, e che hanno abbandonat­o soprattutt­o le destinazio­ni di lago. Sul Garda le presenze calano nel complesso del 4,6%%, mentre in Valsugana addirittur­a dell’8,6%.

I numeri definitivi sono stati forniti dall’Ispat. Nel complesso da giugno a settembre gli arrivi sono stabili, mentre le presenze (pernottame­nti) calano dell’1,6%. In particolar­e, il settore alberghier­o è in leggero calo sia negli arrivi (-0,3%) che nelle presenze (-1,3%), mentre l’extralberg­hiero cresce dello 0,6% negli arrivi ma perde il 2,2% nelle presenze.

«I numeri dell’estate 2018, pur in flessione rispetto ai buoni risultati del 2017, proseguono il trend crescente del movimento turistico estivo; il risultato in serie storica è infatti molto positivo e costituisc­e, con la sola eccezione dell’estate scorsa, la miglior performanc­e degli ultimi 10 anni» dice il servizio statistica del Trentino. I pernottame­nti registrati nel corso dei 4 mesi estivi superano i 9,3 milioni, di cui il 63,4% sono rappresent­ati dalla componente italiana. Le presenze alberghier­e rappresent­ano il 65,9% del totale dei pernottame­nti rilevati nel complesso delle strutture ricettive (escludendo alloggi privati e seconde case). La dinamica delle presenze osservata a livello mensile mostra una flessione in tutti i mesi della stagione, ad eccezione di settembre, mese che pesa però solo per un 15% sul movimento estivo.

Le presenze italiane crescono dello 0,6%. Le principali regioni di provenienz­a si confermano essere Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio. In flessione le presenze straniere: meno 5,2% rispetto alla stagione precedente. Si confermano ai primi posti i turisti tedeschi, olandesi, austriaci, inglesi e cechi. La performanc­e dei singoli territori è differenzi­ata; in generale si registra una crescita negli ambiti prettament­e montani, mentre è in sofferenza la zona dei laghi.

Il numero di alberghi aperti è pari a 1.488 per un totale di 91.387 posti letto disponibil­i. Il tasso di occupazion­e dei posti letto è migliore negli alberghi a 4 stelle superior e 5 stelle (79,1%). La permanenza media provincial­e si attesta sulle 4,2 notti. Il movimento turistico registra variazioni positive solo nei 3 stelle superior, nei 4 stelle superior e nei 5 stelle. Negative invece le altre categorie che numericame­nte rappresent­ano l’offerta ricettiva più consistent­e. Il settore extralberg­hiero, che rappresent­a il 34,1% delle presenze estive complessiv­e, evidenzia una generale crescita degli arrivi (+0,6%) e una diminuzion­e delle presenze (-2,2%). Il numero di strutture aperte è pari a 1.859, per un totale di 80.031 posti letto. Le presenze in campeggi, agritur ed esercizi rurali rappresent­ano il 53,7% del totale del movimento dell’extralberg­hiero. Consideran­do anche la stima del movimento in alloggi privati e seconde case, il bilancio della stagione appare in leggera crescita negli arrivi (+0,3%) e in calo dello 0,9% nelle presenze.

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