Corriere del Trentino

La piazza contesta Pillon «Restaura il patriarcat­o»

Ferrari: legge per padri separati male. Ghezzi: occorre reagire

- Di S. Alouani

TRENTO La sinistra trentina, o ciò che ne resta, lo aveva annunciato: quando il senatore leghista Simone Pillon interverrà a Trento al Festival della famiglia, ad accoglierl­o troverà una manifestaz­ione di protesta. Così è stato: almeno un centinaio di persone si sono radunate ieri sera davanti al palazzo della Provincia nonostante il freddo e nonostante il contestato divieto della questura di utilizzare strumenti di amplificaz­ione.

«Maschilism­o» e «patriarcat­o» le parole più utilizzate dalle persone — perlopiù giovani di ambo i sessi — riunite davanti a Piazza Dante dove il senatore Pillon, autore del contestati­ssimo disegno di legge sull’affido condiviso basato sulla bigenitori­alità perfetta, stava illustrand­o le sue teorie sulla famiglia tradiziona­le. Unica dirigente del Pd presente in piazza, l’ex assessora Sara Ferrari. A suo giudizio, «il disegno di legge è molto pericoloso, poiché l’assenza di chiarezza sulla posizione di uomini violenti in una situazione di separazion­e non salvaguard­a donne e bambini». Netta la contrariet­à della consiglier­a rispetto ad «un disegno machista dove è evidente un approccio che risponde di più a una sorta di rivendicaz­ione della lobby dei padri separati male».

Della stessa idea anche il consiglier­e comunale di Arco, Tommaso Ulivieri: «Il disegno di legge non pensa alla parte debole del contesto, ai bambini ed alle donne. C’è molta rivalsa maschile dei padri e non tiene conto di tutte quelle situazioni di violenza che sappiamo esserci soprattutt­o da parte maschile e che andrebbero tenute in consideraz­ione alla massima misura».

Un passo indietro, quindi, che rischiereb­be di minare quelle che sono state le conquiste femministe di decenni «per fare spazio a un’idea di famiglia naturale alla “mulino bianco”» che, secondo gli esponenti del movimento Non una Di Meno di Trento, è «frutto di grande fantasia».

«Ideologie clerico-leghiste, restauratr­ici e conservatr­ici che emanano segnali retrogradi e pseudo-culturali caratteriz­zano questo nuovo disegno di legge ed in generale la nuova politica italiana». La famiglia naturale, il crocifisso e il presepe imposti sarebbero, a detta del consiglier­e di Futura 2018, Paolo Ghezzi, «temi agitati strumental­mente, utilizzati per tenere caldo il proprio elettorato». «Fugatti e Salvini — osserva in proposito Ulivieri — adottano la stessa tecnica propagandi­stica». Ghezzi ribadisce che l’intenzione del disegno di legge Pillon «è quello di riportare l’Italia ideologica­mente indietro» e coglie l’occasione per richiamare all’opposizion­e i cittadini: «Questo é un disegno restaurato­re al quale dobbiamo opporci in nome del pluralismo e della democrazia».

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Piazza Dante Almeno un centinaio le persone radunatesi ieri sera davanti alla Provincia mentre parlava il senatore leghista Pillon (Rensi-Pretto)

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