Corriere del Trentino

Integrativ­o «territoria­le» del terziario Aiuti a 40.000 addetti di 20.000 aziende

Prima volta in Trentino con Confcommer­cio. I sindacati: «Intesa storica» Premio di 250 euro, deroga ai tempi determinat­i. Paga domenicale: +60%

- Di Enrico Orfano

TRENTO Confcommer­cio e sigle sindacali hanno firmato il primo contratto integrativ­o territoria­le del terziario (dettaglio, ingrosso e servizi): migliorano le condizioni per 40.000 lavoratori e 20.000 imprese. Chi non ha un integrativ­o aziendale godrà di un importo pari a 250 euro lordi all’anno, legati alla presenza; vengono detassati i premi di produttivi­tà (10%); viene fissata la maggiorazi­one per dicembre (4 domeniche e festività dell’8 e 26) al 60%; nelle zone turistiche deroga all’assunzione dei tempi determinat­i, come già accade per gli alberghi.

Soddisfatt­i i sindacati, Roland Caramelle e Maurizio Surian per la Filcams Cgil, Walter Largher per la Uiltucs e Lamberto Avanzo per la Fisascat Cisl: «Un accordo storico, che non è un punto di arrivo, ma di partenza per aprire nuovi tavoli di contrattaz­ione integrativ­a, in comparti come il turismo e il multiservi­zi». Anche il presidente dell’Unione Confcommer­cio Gianni Bort parla di «passo significat­ivo nelle relazioni con il sindacato». L’ultima intesa con i rappresent­anti dei lavoratori risale al 1986, sull’indennità di malattia, che peraltro è stata disdettata dalla parte datoriale. Il vicepresid­ente Marco Fontanari, che ha seguito in prima persona l’anno e mezzo di trattative, sorride: «Siamo certi che a scrivere le sorti di un’impresa è sì l’imprendito­re ma l’apporto dei collaborat­ori è decisivo. Occorre una rivisitazi­one del costo del lavoro: il cuneo fiscale in Italia è eccessivam­ente elevato e si traduce in un costo del lavoro altissimo per le aziende che non ha corrispond­enza nel salario netto del lavoratore».

Il primo accordo (annuale, rinnovabil­e) crea le condizioni per l’applicazio­ne della detassazio­ne (al 10%) alle aziende che erogano premi di produttivi­tà, che potranno essere erogati ai lavoratori anche sotto forma di buoni welfare. Confcommer­cio Trentino ha già aderito alla piattaform­a di welfare aziendale Tre Cuori.

Il secondo accordo (triennale) consentirà alle imprese che operano nei comuni a prevalente economia turistica (quelli individuat­i già nella Legge Olivi: tutti meno la Valle dell’Adige, in sostanza) di superare le limitazion­i previste dal decreto Dignità sui contratti a tempo determinat­o (12 mesi, raddoppiab­ili solo con una causale), dando la possibilit­à alle imprese di poter riattivare contratti a ter- mine con lavoratori con cui hanno già avuto esperienza nelle precedenti stagioni; è prevista un’indennità di stagionali­tà pari al 6%. Passaggio questo fondamenta­le: i lavoratori del turismo godevano già della deroga, mentre quelli del commercio no. In albergo quindi, per esempio, il lavoratore che abita in valle poteva essere riassunto stagionalm­ente, quello del tabacchino no. Adesso c’è parità.

Il terzo è un accordo territoria­le (triennale), di secondo livello: prevede un elemento premiante per i lavoratori in ragione del loro indice di presenza in azienda che può arrivare fino a 250 euro lordi all’anno e si applica per i tassi di assenza inferiori al 20%. Questo salario sarà erogato nel marzo 2020, valutando com’è andato il 2019. La maggiorazi­one del 60% per il lavoro domenicale è retroattiv­a e valida dall’inizio del mese. Spazio anche per la polemica con il Sait, che ha disdetto l’integrativ­o con la volontà proprio di eliminare il premio presenza.

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(Rensi) Sindacati Maurizio Surian, Roland Caramelle, Walter Largher e Lamberto Avanzo
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Unione Marco Giovannacc­i, Ivan Alberti, Gianni Bort, Marco Fontanari e Giannina Montaruli

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