Integrativo «territoriale» del terziario Aiuti a 40.000 addetti di 20.000 aziende
Prima volta in Trentino con Confcommercio. I sindacati: «Intesa storica» Premio di 250 euro, deroga ai tempi determinati. Paga domenicale: +60%
TRENTO Confcommercio e sigle sindacali hanno firmato il primo contratto integrativo territoriale del terziario (dettaglio, ingrosso e servizi): migliorano le condizioni per 40.000 lavoratori e 20.000 imprese. Chi non ha un integrativo aziendale godrà di un importo pari a 250 euro lordi all’anno, legati alla presenza; vengono detassati i premi di produttività (10%); viene fissata la maggiorazione per dicembre (4 domeniche e festività dell’8 e 26) al 60%; nelle zone turistiche deroga all’assunzione dei tempi determinati, come già accade per gli alberghi.
Soddisfatti i sindacati, Roland Caramelle e Maurizio Surian per la Filcams Cgil, Walter Largher per la Uiltucs e Lamberto Avanzo per la Fisascat Cisl: «Un accordo storico, che non è un punto di arrivo, ma di partenza per aprire nuovi tavoli di contrattazione integrativa, in comparti come il turismo e il multiservizi». Anche il presidente dell’Unione Confcommercio Gianni Bort parla di «passo significativo nelle relazioni con il sindacato». L’ultima intesa con i rappresentanti dei lavoratori risale al 1986, sull’indennità di malattia, che peraltro è stata disdettata dalla parte datoriale. Il vicepresidente Marco Fontanari, che ha seguito in prima persona l’anno e mezzo di trattative, sorride: «Siamo certi che a scrivere le sorti di un’impresa è sì l’imprenditore ma l’apporto dei collaboratori è decisivo. Occorre una rivisitazione del costo del lavoro: il cuneo fiscale in Italia è eccessivamente elevato e si traduce in un costo del lavoro altissimo per le aziende che non ha corrispondenza nel salario netto del lavoratore».
Il primo accordo (annuale, rinnovabile) crea le condizioni per l’applicazione della detassazione (al 10%) alle aziende che erogano premi di produttività, che potranno essere erogati ai lavoratori anche sotto forma di buoni welfare. Confcommercio Trentino ha già aderito alla piattaforma di welfare aziendale Tre Cuori.
Il secondo accordo (triennale) consentirà alle imprese che operano nei comuni a prevalente economia turistica (quelli individuati già nella Legge Olivi: tutti meno la Valle dell’Adige, in sostanza) di superare le limitazioni previste dal decreto Dignità sui contratti a tempo determinato (12 mesi, raddoppiabili solo con una causale), dando la possibilità alle imprese di poter riattivare contratti a ter- mine con lavoratori con cui hanno già avuto esperienza nelle precedenti stagioni; è prevista un’indennità di stagionalità pari al 6%. Passaggio questo fondamentale: i lavoratori del turismo godevano già della deroga, mentre quelli del commercio no. In albergo quindi, per esempio, il lavoratore che abita in valle poteva essere riassunto stagionalmente, quello del tabacchino no. Adesso c’è parità.
Il terzo è un accordo territoriale (triennale), di secondo livello: prevede un elemento premiante per i lavoratori in ragione del loro indice di presenza in azienda che può arrivare fino a 250 euro lordi all’anno e si applica per i tassi di assenza inferiori al 20%. Questo salario sarà erogato nel marzo 2020, valutando com’è andato il 2019. La maggiorazione del 60% per il lavoro domenicale è retroattiva e valida dall’inizio del mese. Spazio anche per la polemica con il Sait, che ha disdetto l’integrativo con la volontà proprio di eliminare il premio presenza.