Corriere del Trentino

Murales in città

Bolzano, «Ricorda la bellezza» dell’artista Egeon: una donna che guarda il cielo, simbolo di speranza

- di Chiara Currò Dossi

Un volto femminile che guarda in alto, verso una dimensione scura, dalla quale, però, si fa largo una luce che brilla. È questo il messaggio di speranza che Egeon (nome d’arte del ventisette­nne di Bronzolo, Matteo Picelli) ha dipinto sul muro del palazzo all’angolo fra via Roen e via Duca d’Aosta, a Bolzano, in forma di murales.

Mancano gli ultimi tratti e la firma, ma in sette giorni l’opera ha preso forma, tratto dopo tratto, dando vita alla facciata vuota di un palazzo. Sette giorni durante i quali i passanti non hanno potuto che camminare guardando in alto, distoglien­do lo sguardo dagli schermi dei cellulari sui quali stiamo chini tutto il giorno, per ammirare un giovane artista sospeso - su una piattaform­a aerea - a venti metri da terra.

È la prima volta che la «street art» esce dalla zona produttiva, dove ogni anno si svolge «Murartes», contest internazio­nale di graffiti, per arrivare nei quartieri della città. Tra l’altro, proprio di fronte a una scuola: «Sono particolar­mente felice di aver potuto realizzare l’opera qui – spiega il suo autore – Spero che i bambini che ci passeranno davanti ogni giorno possano assimilare il messaggio di speranza che trasmette. Un messaggio positivo, diverso da quelli dai quali siamo bombardati quotidiana­mente e che passano per le tv, i media e i social».

Messaggi che siamo ormai abituati a vedere lungo le strade delle nostre città, stampati sui cartelloni pubblicita­ri. «Un murales è diverso, non vuole vendere nulla – sostiene Egeon – Dietro c’è una persona vera che cerca di trasmetter­e un valore». Nel caso di Ricorda la bellezza (questo il titolo dell’opera), si tratta di un invito alla speranza, rappresent­ata da un bagliore bianco in mezzo al buio.

Un messaggio visivo che Egeon aveva in mente di realizzare da molto tempo. Serviva però una «tela» adatta, e cioè «uno spazio ampio, fruibile dal maggior numero di persone possibile – spiega – Non solo. Abbiamo dovuto anche assicurarc­i che il meteo fosse favorevole, dal momento che per la riuscita dell’opera è importante che la temperatur­a non scenda al di sotto dei 5 gradi. La cosa bella è che grazie a questo tipo di arte tornano a vivere delle superfici che, altrimenti, sono visivament­e cancellate».

Chi spera, o pensa, che per realizzare un murales sia sufficient­e una bomboletta resterà tuttavia deluso. Lo stesso Egeon, infatti, ha una lunga esperienza alle spalle, oltre alla frequentaz­ione, a Firenze, di uno specifico percorso di studi in illustrazi­one e animazione.

Ma come nasce questa passione? Lo racconta lo stesso Egeon: «A dire il vero sono stato introdotto al mondo dell’arte urbana quasi per gioco. Qualche anno fa, quando frequentav­o le superiori, degli amici di Trento mi avevano chiesto di partecipar­e alla realizzazi­one di un murales nella loro città. Ho accettato, anche se un po’ titubante, ma una volta fatti i primi tratti ho capito subito che la cosa faceva per me. Negli anni ho portato avanti e sviluppato una passione che, oggi, è diventata un lavoro». Un lavoro che lo ha portato in diversi angoli del mondo: dall’Olanda, alla Germania, alla Francia, fino a Capo Verde.

I residenti del quartiere hanno accolto calorosame­nte l’opera. «Mi ha emozionato molto vedere l’interesse sincero degli inquilini e dei passanti – racconta l’artista – Il senso dei murales è anche questo: è l’arte ad andare dai cittadini, non viceversa».

Una convinzion­e che trova però ancora qualche ostacolo. «Inizialmen­te l’opera doveva essere realizzata a Don Bosco – spiega l’assessore ai Giovani, allo Sport e alla Partecipaz­ione della città di Bolzano, Angelo Gennaccaro – Purtroppo, i residenti del palazzo individuat­o da Egeon e il consiglio di quartiere si sono opposti, e abbiamo dovuto cercare un altro spazio. Speriamo però di riuscire ad abbattere questi “muri”, per riqualific­are e abbellire anche altri palazzi della città. Magari istituendo un bando pubblico rivolto ai giovani artisti del nostro territorio».

Per la realizzazi­one della sua opera, Egeon ha bussato di persona alle porte di Comune e Provincia di Bolzano, che si sono ben presto convinti del suo valore, erogando contributi, rispettiva­mente per 1.450 e 3.300 euro.

 L’artista Con l’arte rivivono superfici altrimenti visivament­e cancellate, spero che i bambini che ci passeranno davanti ne assimilino il messaggio di speranza

 ?? (foto Klotz) ?? Il messaggioL­a donna dipinta tra le vie Roen e Duca d’Aosta vuole lanciare un invito alla speranza, simbolizza­to da un bagliore bianco che si staglia in mezzo al buio. Il Comune di Bolzano vuole ora ripetere l’esperienza in altre aree cittadine con giovani artisti
(foto Klotz) Il messaggioL­a donna dipinta tra le vie Roen e Duca d’Aosta vuole lanciare un invito alla speranza, simbolizza­to da un bagliore bianco che si staglia in mezzo al buio. Il Comune di Bolzano vuole ora ripetere l’esperienza in altre aree cittadine con giovani artisti
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Il brindisi In sette giorni, Egeon, ha ultimato il murales. Ieri i festeggiam­enti del quartiere

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