Gazebo leghisti per la sicurezza
Bisesti: vista la contrarietà di alcuni sindaci, andremo dal popolo
La Lega non accetta deroghe al decreto sicurezza e ricorre ai gazebo per spingere il sindaco a darne applicazione.
TRENTO La Lega Nord del Trentino ha deciso di riunire i suoi militanti per accelerare i tempi di applicazione del «decreto sicurezza». Scegliendo il capoluogo come prima location, sabato gli esponenti della Lega Nord allestiranno alcuni gazebo in città per informare i cittadini sul decreto, convertito in legge il primo dicembre, e per raccogliere le firme. Sarà infatti lanciata una petizione popolare per chiedere «al sindaco ed alla giunta comunale di dare tempestiva attuazione a quanto previsto dalla legge, anche attingendo alle risorse messe a disposizione nel Fondo a ciò predisposto dal Ministero dell’Interno». Nelle prossime settimane, durante i giorni del mercato cittadino, consiglieri e militanti saranno presenti anche nei comuni delle valli.
Il tentennamento del sindaco Andreatta, che ha dichiarato la sua ostilità alla legge nei giorni scorsi, affermando comunque che «una legge è una legge» e che quindi sia giusto applicarla, non è piaciuto agli esponenti del partito di governo. «Visto le dichiarazioni iniziali di Andreatta e le posizioni di alcuni sindaci che vogliono mettersi di traverso all’applicazione della legge, crediamo che il sostegno popolare sia importante. Un modo per noi anche per essere presenti nei gazebo a spiegare il decreto sicurezza», ha detto il segretario provinciale della Lega Mirko Bisesti. Inoltre, il consigliere comunale della Lega Gianni Festini Brosa ha fatto sapere che sarà organizzata un’altra petizione specifica qualora il sindaco di Trento nella prossima seduta del consiglio decidesse di contrastare l’utilizzo delle pistole elettriche (Taser) da parte degli agenti della polizia municipale, previste in via sperimentale dal «decreto sicurezza».
Secondo i consiglieri provinciali della Lega, riunitisi ieri in gran numero nella loro sede in piazza Battisti, l’opposizione alla legge sollevata da sindaci e governatori a livello nazionale è soltanto una mossa politica strumentale. «Se qualcuno trova che questo decreto sicurezza non sia da un punto di vista normativo la cosa migliore del mondo lo può dire — ha affermato Mirko Bisesti — ma quello che si sta facendo è palese. Si tratta soltanto di una strumentalizzazione politica». Dagli stessi esponenti della Lega non è esclusa però la possibilità che la legge possa subire alcune modifiche. «Se ci saranno delle difficoltà di applicazione della legge sarà cura del governo intervenire con dei correttivi migliorativi», ha detto il presidente e consigliere provinciale della Lega del Trentino Alessandro Savoi.
Il segretario
Se qualcuno trova che questo decreto sicurezza non sia la cosa migliore del mondo lo può dire, ma quella che avanza è una strumentalizzazione
Festini Brosa Presto una petizione a sostegno delle pistole elettroniche previste dal decreto sicurezza