Corriere del Trentino

Credito coop, firmato il contratto

In regione coinvolte 5.000 persone. L’aumento mensile sarà di 85 euro

- Orfano

Rinnovato il contratto Federcasse dopo una lunga trat- tativa. In Trentino 3000 ope- ratori, soprattutt­o delle Casse rurali, e altri 2000 in Alto Adi- ge avranno un aumento mensile di 85 euro, adeguando il livello al contratto Abi in vigore per tutti gli altri lavoratori del settore bancario. Dopo Ccb, ieri a Roma l’assemblea delle banche di Iccrea ha cambiato lo statuto e il gruppo nascerà entro fine mese. I sindacati chiedono di poter parlare con le nuove capogruppo.

Dopo cinque anni di attesa l’altra sera è stato firmato il nuovo contratto nazionale del credito cooperativ­o, valido per circa 5.000 bancari in Trentino Alto Adige. Intanto ieri a Trento si è tenuta la prima assemblea nazionale Fabi del gruppo Ccb: «Occorre un confronto immediato con il gruppo: servono nuovi strumenti per i lavoratori in questa fase delicata» ha detto il segretario di Trento Domenico Mazzucchi. Sempre ieri a Roma l’assemblea delle Bcc aderenti a Iccrea ha approvato il nuovo statuto: il gruppo avversario di Ccb nascerà entro la fine di gennaio.

Il contratto nazionale Federcasse in regione riguarda circa 3.000 bancari delle Rurali trentine, ma anche ad esempio i dipendenti di Federcoop. In Alto Adige sono circa 2.000 i bancari delle Raiffeisen. In tutta Italia il comparto comprende 35.000 dipendenti. Sotto il profilo economico viene previsto un aumento medio di 85 euro mensili, in adeguament­o al contratto Abi. L’intesa è stata sottoscrit­ta dai sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Ugl Sincra.

Da Trento il segretario Fuisac Stefano Guolo esprime soddisfazi­one: «L’accordo definisce i presuppost­i per gli strumenti utili a gestire questa delicata fase di cambiament­o legata all’avvio dei nuovi gruppi bancari. Si tratta di un aspetto molto significat­ivo visto la trasformaz­ione in atto nel mondo del credito cooperativ­o». Per questo motivo è stata avviata una fase di confronto con i nuovi interlocut­ori, vale a dire Ccb e Iccrea. È d’accordo il presidente nazionale di Federcasse, Augusto Dell’Erba, che sottolinea «la visione prospettic­a sui temi del lavoro, specifici del nostro sistema, rappresent­ata dall’avvio di un tavolo di confronto programmat­ico con il sindacato, finalizzat­o al monitoragg­io dell’attuazione della Riforma ed alla individuaz­ione di strumenti negoziali, anche innovativi, che ne supportino la fase realizzati­va».

Lo stesso argomento preme a Mazzucchi: c’è molto da discutere con le nuove capogruppo, compresa la possibival­orizzare le estensione a livello nazionale del Focc trentino, contribuzi­one di banche e dipendenti per il ricambio generazion­ale. «Con Ccb dobbiamo avviare un confronto immediato sul piano industrial­e di gruppo», in cui Fabi rappresent­a 6.000 degli 11.000 dipendenti. «Le nuove procedure di confronto dovranno il rapporto con il credito cooperativ­o, che vede da sempre nelle risorse umane un elemento identitari­o».

Intanto ieri le 142 Bcc aderenti a Iccrea hanno cambiato statuto e deliberato l’aumento di capitale da 250 milioni, che porterà il patrimonio netto a 2 miliardi. La decisione serve a innalzare i parametri richiesti dagli stakeholde­r e dal mercato, oltre che a razionaliz­zare la struttura. Non erano presenti come previsto le banche aderenti a Ccb, che possiedono il 22% del capitale di Iccrea. A quanto pare la matassa dell’incrocio azionario verrà sciolta sotto la guida di Bankitalia, cercando di evitare pericolosi contenzios­i. Il gruppo Iccrea sarà il quarto in Italia per attivi, circa 148 miliardi di euro, e il terzo per il numero di sportelli, 2.650 filiali in 1.700 Comuni; i clienti saranno 4,2 milioni e i soci 750.000.

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Accordo in Federcasse Il presidente nazionale Augusto Dell’Erba

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