Corriere del Trentino

L’opposizion­e: «Stati generali? Le valli hanno altre priorità»

Forza Italia: è una buona iniziativa

- V. Ior.

TRENTO «Fugatti ha avuto il 46%, con un risultato del genere mi pare azzardato dire: il popolo è con noi. In democrazia il popolo non è di nessuno». Il consiglier­e Pd, Giorgio Tonini, replica così al presidente della Provincia di Trento, intervista­to ieri dal Corriere del Trentino.

Tra i temi affrontati da Fugatti c’è quello del rapporto tra il centro e le valli, che il governator­e ha indicato più volte come una sua priorità, arrivando a proporre di organizzar­e degli stati generali. «Lo appoggiamo. Questo tema era uno dei capisaldi del nostro programma. Ci eravamo accorti che la giunta precedente aveva programmi molto ambiziosi, ma poco attenti al territorio», dice il coordinato­re provincial­e di Forza Italia, Maurizio Perego. «Bella idea — interviene ironico l’ex governator­e, Ugo Rossi — Potremo finalmente approfondi­re ciò che serve veramente alla montagna: qualcosa di più di due guardie mediche». Per Tonini gli stati generali delle valli sono un’iniziativa da guardare con rispetto e attenzione. «Dopodiché — precisa l’ex senatore Pd — vorrei ricordare che l’equilibrio tra territori non è un’invenzione di Fugatti».

Nel programma del governator­e del Trentino c’è anche il rafforzame­nto delle politiche per la natalità. Un obiettivo che il Pd condivide, pur precisando che nel portarle avanti bisogna stare attenti a non produrre altre discrimina­zioni. «La questione degli incentivi nei concorsi alle donne con figli rimane controvers­a — spiega Tonini — Il primo strumento per sostenere le nascite è favorire l’occupazion­e femminile, senza distinzion­i. Su questo negli scorsi anni si è fatto molto». Rossi ricorda in proposito di essere stato il primo a proporre l’assegno alle famiglie per il secondo figlio durante la campagna elettorale: «Allora Fugatti mi aveva deriso, sono contento che abbia cambiato idea».

Sul tema della famiglia Forza Italia condivide pienamente la linea del presidente, compresa la scelta di togliere i corsi sulla diversità di genere. Sul fronte migranti invece avrebbe preferito un approccio meno di pancia e più razionale. «La Lega risponde a un sentimento molto forte nella popolazion­e, che è frutto di un rigetto delle politiche portate avanti per anni dalla sinistra. Quel modello era in gran parte da cambiare, ma forse alcune cose si potevano mantenere», ammette Perego. Su queste questioni, tuttavia, l’alleanza di centrodest­ra sembra resistere. A metterla nuovamente alla prova saranno le prossime consultazi­oni, nelle quali Lega e Forza Italia si presentera­nno unite alle regionali, ma divise alle europee. «La scelta di accorpare le due elezioni è assurda, l’ho sempre detto. Gli elettori saranno spiazzati — sottolinea il coordinato­re degli azzurri — Siamo ai limiti della schizofren­ia».

Secondo l’opposizion­e al di là delle promesse fatte da Fugatti, la vera questione da affrontare sono i tagli alle risorse di bilancio. «Spero che i 70 milioni vengano recuperati come assicura il presidente — dice Tonini — ma se la ragioneria dello Stato ha detto di no significa che non c’erano i soldi. Il governo promette a destra e a manca senza fare i conti. Spero che prima o poi la giunta rivendichi la competenza sulle entrate». Si tagliano gli investimen­ti in favore della spesa corrente per ottenere facile consenso accusa il consiglier­e Pd.

«La questione non viene affrontata come si dovrebbe — aggiunge Rossi — cioé con un piccolo debito aggiuntivo. È l’unico modo per evitare nuovi tagli». Secondo l’ex governator­e la giunta leghista non sta esercitand­o le sue prerogativ­e, perché spera nella benevolenz­a di Roma: «Quando un provvedime­nto risulta lesivo va impugnato,lo abbiamo sempre fatto. Il presidente Fugatti però ha votato la flat tax, appoggiand­o una misura che ha tolto 70 milioni al suo bilancio».

Tonini

«Fugatti assicura che recupererà i 70 milioni di flat tax, ma a Roma i soldi non ci sono»

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