«Ho visto una persona attraversare e ho perso il controllo dell’auto»
Tragedia di Villazzano, la versione dell’investitore. Arresto confermato
TRENTO «Ho visto una persona attraversare all’improvviso la strada e per evitarla sono andato all’estrema sinistra della carreggiata, perdendo il controllo dell’auto». È questa la ricostruzione della dinamica dell’incidente stradale avvenuto mercoledì sulla strada per Villazzano dove è stata investita mortalmente alla fermata dell’autobus Rosanna Tamanini ex vice sindaca di 82 anni, fatta da Domenico Hausbergher, 53 anni di Villazzano al giudice Marco La Ganga nell’udienza di convalida. La stessa ricostruzione fatta dall’uomo subito dopo l’incidente mortale in via Marzola.
Provato dalla tragedia di cui si è reso responsabile, ieri il cinquantenne assistito dal suo avvocato Adolfo de Bertolini, ha spiegato i fatti di due giorni fa, in quei pochi minuti che occorrono per percorrere la strada dal bar di Villazzano nel quale si trovava l’uomo fino a casa: cinque minuti con il suo Rav Toyota grigio che percorre pressoché tutti i giorni. Ma l’altro ieri è andata purtroppo diversamente.
L’uomo, risultato positivo all’alcoltest con un livello nel sangue di 3,16 milligrammi per litro, sei volte superiore al valore consentito, non stava utilizzando il cellulare. Il giudice ha comunque deciso la misura cautelare, confermando la detenzione in carcere a Bolzano.
L’avvocato de Bertolini aveva chiesto la misura alternativa con gli arresti domiciliari, ma il giudice La Ganga ha confermato la misura motivandola con il rischio della recidiva e per l’entità di tasso alcolemico presente nel sangue. Per questo, il pm Davide Ognibene aveva aperto un fascicolo con la contestazione di omicidio stradale con l’aggravante della guida in stato di ebbrezza, pena per la quale si rischia fino a 12 anni.
Hausbergher ha ricostruito i momenti prima dell’incidente mortale. L’uomo, che ha risposto alle domande del giudice, ha innanzitutto escluso l’utilizzo del cellulare, a domanda precisa di La Ganga, e ha ricostruito le mosse precedenti al fatto: ha detto che al mattino è andato al lavoro - è titolare di una ditta edile - e ha messo in posa un parquet, poi è tornato a casa dove ha mangiato e bevuto e poi nel pomeriggio è uscito di nuovo fermandosi ad un bar di Villazzano prima di rientrare a casa. Ma quando è uscito dal locale, ha detto ieri, si sentiva perfettamente in grado di guidare, doveva percorrere solo 5 minuti di strada. Poi invece, l’incidente, a soli due chilometri da casa. L’uomo si è detto disperato, dice il suo legale, che a fronte della decisione del giudice della custodia in carcere a Bolzano, presenterà ricorso al Tribunale del riesame.
Sull’utilizzo del telefono alla guida, è stata emanata anche dalla Procura di Trento un’apposita direttiva finalizzata a precisare i limiti e le modalità di esame sul momento ed eventuale sequestro del cellulare utilizzato da chi alla guida commette un incidente stradale.