Corriere del Trentino

«Umiltà e dialogo con gli elettori Dobbiamo superare i nostri errori»

Pd, ieri l’autocritic­a. Presente Dellai: serve un ciclo nuovo

- Chiara Marsilli

Il Pd si cosparge il capo TRENTO di cenere e punta sull’autoanalis­i per ricomincia­re. «Per la prima volta in Trentino dobbiamo imparare a fare opposizion­e. E dobbiamo farlo in una fase storica strana» dichiara Giorgio Tonini.

Il Pd, al momento acefalo sia a livello locale che nazionale, si è riunito ieri per un momento di riflession­e in vista del congresso del 3 marzo. Preceduto da tre incontri a Rovereto, Riva e Pergine, quello di ieri è un passo verso un totale ripensamen­to del partito. «Si riparte dall’umiltà autocritic­a e dall’incontro con la popolazion­e. Abbiamo bisogno di una maggiore sintonia con gli elettori, perché per anni contro la nostra intenzione siamo stati percepiti come troppo chiusi nel palazzo. Dobbiamo pensare a un nuovo metodo e a nuovi contenuti». Capire gli errori, porvi rimedio e fare concreta opposizion­e all’attuale governo: ecco la lista dei buoni propositi. «Abbiamo commesso l’errore di lavorare per il popolo e non con il popolo. Abbiamo dato per scontato che le nostre buone intenzioni venissero capite» ha ammesso Tonini. Un mea culpa che si accompagna a una lezione da imparare dal governo leghista. «È importante mantenere sempre alta l’attenzione su ciò che si fa, ma senza eccedere. La Lega sbaglia nel confondere la politica e la propaganda». Per questo, secondo Tonini, il governo provincial­e sta dedicando attenzione a temi quali crocifisso e presepe: «Armi di distrazion­e di massa, tattica per creare divisioni».

Un giudizio altrettant­o tranchant sul decreto sicurezza: «L’immigrazio­ne non è un’emergenza da gestire con logica di polizia, ma un fatto struttural­e della nostra società. Va gestita con un sistema di welfare che in Trentino era già stato costruito. Lo scopo dello smantellam­ento è ritornare a una situazione di emergenza sulla quale fare propaganda». Ma c’è preoccupaz­ione anche per la gestione amministra­tiva dell’autonomia che rischia, secondo Tonini, di essere ridotta a «un ente locale che di straordina­rio ha solo le dimensioni del bilancio». Tra i presenti anche l’ex parlamenta­re Luisa Gnecchi, Alessandro Olivi, Luca Zeni e Alessio Manica. Ma in sala sono comparsi volti noti del centrosini­stra trentino: il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, Paolo Ghezzi di Futura 2018 e Lorenzo Dellai con Vittorio Fravezzi e Annalisa Caumo per l’Upt. «Sono stato invitato in quanto alleati alle scorse elezioni — ha chiarito l’ex presidente —. Trovo molto giusto questo momento di analisi, un analogo processo è in atto all’interno dell’Upt. In questo momento sono cambiate tali e tante cose a livello politico che è necessaria una riflession­e in profondità, al di là delle stesse divisioni tra partiti». Ma parlare di avviciname­nti e strategie è ancora prematuro. «In questa fase non si deve fare un ragionamen­to di tipo tattico ma concentrar­si sulla riflession­e. Inoltre le soluzioni tattiche non sono più sufficient­i — ha ammonito Dellai —. Quand’anche fallisse la maggioranz­a di governo, non è detto che si ritornereb­be alle coalizioni precedenti. Il ciclo è cambiato. Bisogna essere umili e determinat­i nel lavorare per crearne uno nuovo».

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(Rensi) Dialogo L’ex senatore Giorgio Tonini con l’upitino Lorenzo Dellai

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