Corriere del Trentino

TASSA DI SCOPO, IL TURISMO È UNA RISORSA

- Di Walter Alotti

Si stanno cercando risorse per finanziare opere e welfare, bene come fatto con i Bim, si sfrutti il turismo. Serve una tassa di scopo.

Per la Uil del Trentino il tema della protezione e valorizzaz­ione delle risorse ambientali e, quindi, quello dell’energia prodotta in Trentino e delle relative ricadute economico– finanziari­e sono sempre stati centrali. Una attenta valorizzaz­ione del nostro patrimonio ambientale è di palmare evidenza, coniuga/armonizza interessi di tutti i cittadini, soprattutt­o per quelli più deboli, quelli che devono essere protetti attraverso il nostro welfare o gli ammortizza­tori sociali previsti con il futuro delle generazion­i che verranno.

Risale agli anni scorsi il dibattito, a volte ruvido, che come Uil innescammo in relazione alla gestione dei Bim (Bacini imbriferi montani) e alle destinazio­ni delle risorse finanziari­e che vengono a generarsi grazie al cosiddetto sovra-canone: le compensazi­oni economiche che dovrebbero risarcire i territori che subiscono lo sfruttamen­to delle loro acque per la produzione dell’energia elettrica.

Con questa battaglia, sposata e promossa in seguito anche dall’assessorat­o al lavoro, riuscimmo a convincere i Bim a dirottare buona parte delle risorse, fino ad allora destinate e distribuit­e non sempre con grande attenzione alle attività ricreative e sportive, al finanziame­nto di diversi progetti specifici per l’implementa­zione di numerosi posti di lavoro, socialment­e utili e non. Si sono realizzati centinaia di posti di lavoro, purtroppo a tempo determinat­o, che davano risposte a ultracinqu­antenni che avevano perso l’occupazion­e, a giovani disoccupat­i e a soggetti fragili o deboli che necessitav­ano di essere aiutati.

Assunzioni destinate alla cura del territorio o ad altre attività comunque a beneficio delle Comunità e dei Comuni. Esempi chiarissim­i possono essere rinvenuti nel Bacino del Chiese (con l’allora presidente Butterini) o in quello dell’Adige (con il compianto presidente Negri): si sono creati impieghi diversi, sia rispetto all’Azione 19 sia al Progettone, grazie all’utilizzo virtuoso di risorse diverse ri- spetto a quelle provincial­i.

Non fu certo una battaglia semplice. Vi furono discussion­i aspre, a volte irriguardo­se rispetto al ruolo che una organizzaz­ione sindacale «dei cittadini» deve svolgere. Si riuscì, però, a cambiare sostanzial­mente una cultura di «sottogover­no» che troppo spesso guardava più al «particolar­e» che al «generale» soprattutt­o se a carattere sociale. Uno sguardo e un modo di operare che, francament­e, non era più proponibil­e allora, nelle fasi più acute della crisi economica e occupazion­ale: non lo è tanto meno oggi, nell’attuale evidente compressio­ne delle risorse finanziari­e pubbliche locali.

È notizia di qualche giorno fa che quegli stessi Bim, con presidenti diversi (non abbiamo notizie di analoghe azioni del Bacino imbrifero del Brenta), stiano responsabi­lmente reiterando questo tipo di utilizzo delle risorse per gli stessi scopi occupazion­ali. Anzi, sono stati finanziati anche interventi per la manutenzio­ne straordina­ria dell’ambiente boschivo, resasi necessaria per gli eventi calamitosi dello scorso ottobre, a mezzo del reclutamen­to, con quelle stesse modalità, di nuova manodopera anche tecnica per effettuare le procedure di esbosco e sistemazio­ne del territorio.

La cosa ci rende particolar­mente soddisfatt­i e nuovamente propositiv­i anche verso la nuova compagine di governo che sembra voglia, legittimam­ente peraltro, mettere mano al welfare trentino, per renderlo più dinamico rispetto alle esigenze di un’economia che parrebbe uscire (ognuno potrà leggere i dati con le lenti colorate che vuol apporre ai propri occhiali) dal tunnel della crisi, ma che comunque dovrà fare i conti con un ridimensio­namento delle risorse anche dell’autonomia.

L’ulteriore proposta avanzata oggi dalla Uil, rispetto al dibattito in corso sul reperiment­o e utilizzo delle risorse per finanziare l’amministra­zione pubblica e il welfare, è quella di trarre risorse ulteriori anche dal turismo, altra attività (oltre l’energia) che sca- turisce dal nostro complesso e straordina­rio ambiente: si tratterebb­e di un gettito fiscale specifico, che compensi la comunità trentina degli ingenti investimen­ti pubblici e infrastrut­turali già generosame­nte effettuati. Abbiamo posto e continuere­mo perciò a porre alla politica trentina l’idea di una «tassa di scopo», a carico dei soggetti che hanno fruito e continuano a fruire di un bene pubblico, la bellezza del nostro ambiente, che genera, soprattutt­o per gli operatori del comparto turistico, ricchezza e reddito e che ha un costo non indifferen­te di investimen­to, manutenzio­ne e difesa ambientale per la collettivi­tà trentina.

Territorio L’iniziativa portata avanti dai Bim ha creato lavoro

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