Corriere del Trentino

Il presidente Adilardi: «Un attacco alla democrazia»

Condanna unanime dalla politica

- Di Valentina Iorio

ROVERETO «Sono sempre loro: gli anarchici». Gli abitanti di Rovereto non hanno dubbi sulla matrice dell’attentato. Di una pista anarchica si vocifera anche nei corridoi del palazzo di giustizia, ma solo le indagini lo potranno stabilire con certezza.

«Al di là di chi siano gli autori o le motivazion­i che hanno indotto a questo gesto — dice il presidente del tribunale Giulio Adilardi — l’aspetto rilevante è che si è voluto colpire un’istituzion­e che rappresent­a un presidio di legalità che si informa a regole e principi di indipenden­za, a garanzia dello svolgiment­o  democratic­o della vita dello Stato». Secondo il presidente del tribunale di Rovereto compiere un gesto del genere significa attentare indirettam­ente alla democrazia. «Penso che questo episodio debba risvegliar­e in noi cittadini la consapevol­ezza di come la tutela del principio di legalità da parte della magistratu­ra sia una precondizi­one allo svolgiment­o di una normale vita democratic­a», conclude Adilardi. Anche per L’Anm del Trentino Alto Adige il gesto è espression­e di una cultura antidemocr­atica. «Dalle prime ricostruzi­oni — afferma in una nota la giunta distrettua­le dell’Associazio­ne nazionale magistrati — pare innegabile la natura dolosa del gesto, che costituisc­e una minaccia a tutte le persone che lavorano all’interno del palazzo di giustizia».

Anche i cittadini di Rovereto esprimono preoccupaz­ione per il susseguirs­i degli episodi di violenza. «È il terzo attacco nel giro di un paio di settimane. Questo ci dà da pensare», osserva il tabaccaio di viale Antonio Rosmini. «Non è la prima volta che succede e non sappiamo fin dove possono arrivare», aggiunge la proprietar­ia del bar «Al Corso», che non esita a invocare le maniere forti: «Solo così si può risolvere il problema, se no andranno avanti indisturba­ti». La notizia si è diffusa rapidament­e tra i locali del centro storico. «Rovereto non è più la cittadina tranquilla di vent’anni fa e questo dispiace. È ora di intervenir­e», dicono alla Caffetteri­a Bontadi. «È un atto inaccettab­ile perché colpisce il luogo in cui si amministra la giustizia che è tutela per tutti i cittadini, in particolar modo per i più deboli — afferma il sindaco Francesco Valduga — Mi auguro che gli inquirenti possano rapidament­e individuar­e gli autori del gesto». Dalla politica si leva una condanna unanime. «Stiamo assistendo ad una preoccupan­te escalation di atti vili ed intimidato­ri», dichiara il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. Esprimono solidariet­à alla magistratu­ra anche il presidente del Consiglio provincial­e Walter Kaswalder e il capogruppo Pd Giorgio Tonini. «Servono azioni mirate», dice la consiglier­a leghista Mara Dalzocchio. Per la coordinatr­ice di Forza Italia Michela Biancofior­e si tratta di un «episodio sconcertan­te». Cgil, Cisl e Uil parlano di un’azione «pericolosa e codarda» e ribadiscon­o che non è ammissibil­e che si ricorra alla violenza per manifestar­e il proprio dissenso.

Il sindaco È un atto inaccettab­ile perché colpisce il luogo in cui si amministra la giustizia che è la principale tutela per i cittadini, soprattutt­o per quelli più deboli

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La vicendaGiu­lio Adilardi (in foto) ha definito un «attentato alla democrazia» l’attacco incendiari­o al tribunale di Rovereto

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