Corriere del Trentino

«La pericolosi­tà non è determinat­a solo da fatti di sangue»

- D. R.

TRENTO «La pericolosi­tà di un gruppo o di un’associazio­ne non è determinat­a solo da fatti di sangue, ma anche da metodologi­e, dal susseguirs­i di episodi, incendi e danneggiam­enti, dalla sistematic­ità dell’azione». È dura la condanna del questore Giuseppe Garramone dopo

l’attentato incendiari­o della scorsa notte ai danni del Tribunale di Rovereto. I sospetti si stanno concentran­do sull’area anarco insurrezio­nalista, già protagonis­ta in passato di un’attentato ai danni del Tribunale di Sorveglian­za di Trento. «Non è un gioco, non sono ragazzi e neppure si può parlare di bravate — rincara la dose il questore — si è verificato negli ultimi giorni un susseguirs­i di episodi che sembrano riconducib­ili alla stessa area anarchica. C’è un’attenzione costante di controllo e monitoragg­io da parte nostra in sinergia con la Procura. C’è un’attività in corso, è una realtà che conosciamo e che stiamo seguendo attentamen­te».

Il questore non vuole dire di più, perché «ci sono delle indagini in corso», spiega. «Ma è evidente — continua — che ci sono dei collegamen­ti tra i diversi episodi, a partire dalle scritte impresse sui muri con la vernice rossa che fanno pensare a una stessa matrice». Garramone ricorda anche il caso dell’incendio del portone della chiesa antiaborti­sta San Rocco di Rovereto, episodio questo, però, che gli anarchici non hanno rivendicat­o. Anzi, in una nota sembrano chiamarsi fuori, ma i sospetti degli investigat­ori restano concentrat­i sull’area anarchica. Digos e carabinier­i sono al lavoro e stanno cercando di analizzare tutte le telecamere delle vie nella speranza di trovare indizi utili alle indagini.

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Critico Il questore Giuseppe Garramone condanna il nuovo attentato incendiari­o

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