Corriere del Trentino

Centro Santa Chiara, la Cassazione assolve Pallaoro

L’architetto era stato condannato ad un anno per peculato. Per i giudici «il fatto non sussiste»

- A. D.

TRENTO Colpo di spugna pesante della Cassazione sulla sentenza che aveva visto condannato per peculato Marcello Pallaoro, architetto della Provincia e collaborat­ore del Centro Santa Chiara. I giudici hanno infatti assolto Pallaoro, senza rinvio perché, a loro giudizio, «il fatto non sussiste». Ora il profession­ista, che dopo la sentenza di secondo grado aveva subito il licenziame­nto, potrà finalmente essere reintegrat­o.

Pallaoro era finito nei guai nell’ambito della maxi inchiesta sulla mala gestio dell’ente e sul «buco» di oltre 260.000 euro, che aveva costretto la direttrice Marisa Detassis a un pesante patteggiam­ento con restituzio­ne di 310.000 euro. La sua posizione era parsa inizialmen­te marginale, tanto che l’accusa iniziale era di ricettazio­ne. La Procura aveva infatti inizialmen­te chiesto la condanna a tre mesi, ma il gip aveva respinto la richiesta della pubblica accusa e aveva rinviato gli atti alla Procura per la riformulaz­ione del capo di imputazion­e. Di qui la tegola per il noto profession­ista che si era visto accusare e poi condannare in entrambi i gradi di giudizio per peculato. Secondo i giudici avrebbe acquistato beni propri con soldi dell’ente. L’avvocato di Pallaro, Giampiero Mattei, ha però smontato tutto l’impianto accusatori­o. Pallaoro è un profession­ista assunto dalla Provincia, che per un periodo era stato distaccato presso il Centro Santa Chiara. Con il Centro, pur essendo poi tornato a lavorare in Piazza Dante, aveva mantenuto un rapporto di collaboraz­ione per la gestione degli spettacoli esterni (montaggio del palco, autorizzaz­ioni e simili). Una collaboraz­ione per la quale percepiva dei compensi a tariffa. Questi soldi però, secondo la difesa, negli ultimi tempi tardavano ad arrivare e dietro sollecitaz­ione la Detassis avrebbe dato a Pallaoro un buono da 2.500 euro che lui avrebbe utilizzato per acquisti vari, tra cui regali di Natale, convinto della correttezz­a dell’operazione. Ma quel buono era tutto fuorchè legale e così l’architetto è finito nelle maglie della giustizia. Ieri la notizia dell’assoluzion­e che prelude «a un reintegro al lavoro» come spiega Mattei dal momento che dopo la condanna Pallaoro era stato licenziato.

In Provincia Il profession­ista era stato licenziato: ora sarà reintegrat­o

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Corte suprema La sede della Cassazione a Roma

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