Prime richieste di rimborsi al Ctcu Il Codacons lancia la «class action»
Il Centro tutela consumatori (Ctcu) si prepara ad assistere i viaggiatori rimasti bloccati sull’A22 a seguito della nevicata straordinaria di qualche giorno fa che ha paralizzato la viabilità da e verso il confine. Le prime richieste sono pervenute allo sportello, riaperto lunedì: la contestazione che va per la maggiore è quella di non essere stati adeguatamente avvisati della situazione in corso sull’A22 e del pericolo di rimanere fermi per diverse ore.Nel frattempo il direttore del Ctcu Walther Andreaus ha già preso contatti con la società che gestisce il tratto autostradale: «Abbiamo già chiesto un incontro ad Autobrennero per chiarire le dinamiche dell’accaduto — riferisce —. Proporremo un tavolo di conciliazione affinché si possa trovare un accordo per tutti gli utenti che si sono immessi sul tratto autostradale senza aver ricevuto una idonea informazione sul pericolo di blocchi e code. È necessario che si chiarisca quanto accaduto». Non sarà facile peraltro provare la responsabilità del concessionario autostradale. Sotto questo profilo Andreaus fa appello ad un precedente giudiziario: «Oltre 10 anni fa abbiamo seguito un consumatore che con la nostra assistenza ha fatto causa ad una autostrada — spiega —. In quel caso il giudice aveva stabilito la responsabilità oggettiva del gestore per carenza di informazione. Anche in questo caso, quindi, se non c’era alcuna segnalazione al casello, potrebbe configurarsi la responsabilità oggettiva della società che gestisce l’autostrada». E intanto un’altra sigla nazionale (il Codacons) lancia sul proprio sito una «class action».