Mondiali, argento Goggia ...aspettando l’Italjet
Azzurri già a medaglia sulla pista che dodici anni fa vide il trionfo di Staudacher
C’è sempre lei. Il medagliere azzurro ai mondiali di sci alpino, era rimasto fermo al bronzo di Sofia Goggia nel gigante di St Moritz di due anni fa. Nella giornata di apertura della rassegna iridata di Åre la sciatrice bergamasca porta a casa un argento in supergigante al termine di una gara tiratissima che l’ha vista salire su secondo gradino del podio per l’inezia di due centesimi dalla regina delle nevi Mikaela Shiffrin. Terza a cinque centesimi la svizzera Corinne Suter.
Perdere un oro mondiale per una questione di centimetri non fa piacere a nessuno, ma se consideriamo che l’olimpionica è tornata a gareggiare da appena dieci giorni (due secondi posti in libera e superG a Garmisch), c’è di che essere soddisfatti. La differenza l’ha fatta la parte alta del tracciato dove Sofia, sia pur veloce, non è stata impeccabile quanto la fuoriclasse del Colorado. Dieci atlete raccolte nel fazzoletto di mezzo secondo, con le prime tre racchiuse in cinque centesimi, la dicono lunga sul livello di un superG deciso sul filo delle lamine dalla capacità di far velocità in uscita dai lunghi curvoni della WM Strecke. Il quinto posto di Nadia Fanchini, il sesto di Francesca Marsaglia e il decimo di Federica Brignone completano il successo di una squadra italiana che si rivela nel complesso come la più forte. Paura e sollievo per la rovinosa caduta di Lindsey Vonn: l’americana a seguito di un errore di direzione all’imbocco di un salto, ha centrato una porta ruzzolando poi contro le reti di protezione. Prontamente soccorsa, si è rialzata è ha raggiunto sugli sci il traguardo dove è stata accolta dagli applausi del pubblico. Con la discesa di domenica, scenderanno i titoli di coda sulla sua leggendaria carriera. Oggi tocca agli uomini cimentarsi in un supergigante che vede i nostri due jet Dominik Paris e Christof Innerhofer presentarsi al cancelletto con ottime carte da giocare. Alle finali di coppa del mondo dello scorso anno, a Åre Innerhofer ottenne l’unico podio della sua stagione finendo secondo proprio in superG alle spalle dell’austriaco Kriechmayr. Speriamo possa quantomeno ripetersi. Scordiamoci pure Bormio, Wengen e Kitzbuhel; l’Olympia non presenta certo quei gradi di difficoltà ma è una pista veloce e scorrevole, dove si paga dazio anche alla minima sbavatura. Dodici anni fa a Åre fu Patrick Staudacher a mettere tutti sotto scacco.