BUS GRATIS, PENSIONATI E UNA VISIONE EGOISTICA
Puntare al benessere di tutti
cui i corsi di italiano; i 50 domiciliati alle Viote del Bondone riceveranno 4 titoli di viaggio alla settimana «tenuto conto che la struttura è distante dai centri abitati». Per i rimanenti 150 il Dipartimento provinciale salute e politiche sociali individuerà nominalmente coloro che presentano «bisogni sanitari specifici, limitatamente al periodo di cura» e persone «con esigenze di spostamento continuativo (minori, minori stranieri non accompagnati, nuclei familiari con figli minori, madri sole con bambini)». Per questi si prevede «una tessera nominativa che traccia gli spostamenti effettuati». Tale tracciabilità si allarga ai soggetti con meno di 30 anni che frequentano corsi scolastici/ educativi, che possono acquistare l’abbonamento per la sola tratta residenza/sede del corso alla tariffa di 62 euro. Una prima riflessione va al numero dei richiedenti asilo (1.300 contro 86.000 circa ultrasettantenni) e alla pretestuosa intenzione di destinare innanzitutto le risorse ai «nosi trentini» anziché alla pacchia degli immigrati: va da sé che la riduzione della spesa dei titoli di viaggio è una cifra risibile e rappresenta soprattutto la volontà di togliere a chi non ha risorse per dare a chi sta oggettivamente meglio.
Ciò porta alla seconda riflessione: si sta costruendo un regime di controllo sui migranti, ora anche mediante le restrizioni della mobilità; alle strutture organizzative di welfare (Dipartimento politiche sociali e operatori) viene assegnato il compito di fornire informazioni finalizzate a un controllo pressoché poliziesco. Si sta alimentando una mentalità egoistica, fondata sulla contrapposizione tra categorie di persone e di gruppi sociali, promuovendone alcuni in serie A e relegando altri in serie B mediante le limitazioni dell’accesso ai servizi e alle opportunità sociali di integrazione. A ulteriore dimostrazione riportiamo le agevolazioni che la suddetta delibera fa ai turisti dello sci e la concessione di gratuità degli abbonamenti a tutti gli ultrasettantenni a prescindere dal reddito: dunque anche ai pensionati d’oro e a tutti i pensionati che possono cumulare pensione e reddito da lavoro fino a 20 ore settimanali. Credevamo che le importanti riforme in campo sociale, sanitario e culturale maturate dal dopoguerra a oggi avessero modificato definitivamente la visione caritativa ottocentesca, che colpevolizzava i poveri diseredati in quanto potenziale minaccia della tranquillità sociale, concedendo loro prestazioni paternalistiche e autoritarie. Ci La delibera della giunta provinciale che rende gratuito il trasporto agli ultrasettantenni sta facendo discutere dobbiamo ricredere e siamo preoccupati, perché questa visione potrebbe riprendere forza anche nei confronti delle fasce più deboli della nostra popolazione. Vorremmo invece una comunità trentina coesa, che mette al centro il benessere di tutte le persone, che non si rinchiude su se stessa ma tratta ognuno, pur nelle diversità, in modo paritario, rispettoso, equo. Ci identifichiamo con una società trentina aperta, che sa costruire ponti e non muri che inducono sentimenti di emarginazione, di rancore e di rabbia, a discapito della pacifica convivenza sociale. Ci appelliamo a un pensiero che valorizzi l’idea di bene comune come convivenza civile fondata sui principi di responsabilità personale e collettiva, giustizia, contrasto delle disuguaglianza. Valori che sono alla base della nostra Costituzione, conquistata a caro prezzo dai nostri padri. Un’ultima considerazione la rivolgiamo a chi ritiene che questa delibera abbia presunte ricadute sulla diminuzione dell’inquinamento, in quanto incentiverebbe gli ultrasessantenni a usare i mezzi pubblici anziché le proprie automobili. Una simile sfida ecologica è obiettivo indispensabile e urgente, ma richiede misure diffuse, di ben altro calibro e una strategia politica di gestione del territorio coerente e complessiva.