«Migranti in strada? Vanno difesi»
Berlanda: «Continueremo a rispondere ai problemi»
«La sicurezza non si crea spingendoli su una strada, a causa dei tagli all’accoglienza le persone in strada aumenteranno». È l’accorato appello della direttrice del Punto d’Incontro, Milena Berlanda, che sollecita la governance a un ripensamento. E sulla Mattarei? «Federcoop difensa i valori», dice.
TRENTO È mezzogiorno e, poco alla volta, di fronte alla porta d’ingresso del Punto d’incontro viene a formarsi una fila ordinata di persone. Sono tutti uomini. Aspettano che il primo turno lasci posto al secondo. Rimangono in attesa all’incirca mezzora, all’aperto, per un pasto caldo. Uno dei 140 pasti serviti ogni giorno dalla mensa di via Travai a chi è senza dimora o in altre condizioni di grande emarginazione sociale. Italiani e stranieri, senza distinzioni, al Punto d’incontro hanno diritto a pasti, doccia e accoglienza, ma anche a un ufficio di segreteria sociale.
Con un governo provinciale che centellina la fiducia da dare agli enti che si occupano di accoglienza e di situazioni grande emarginazione, «l’auspicio è che questa fiducia si ritrovi — commenta la direttrice del Punto d’incontro, Milena Berlanda — e che ritorni la volontà di conoscere e comprendere l’esistente, prima di apportare qualunque tipo di stravolgimento». Insomma, un appello a mantenere viva una fetta socialmente importante del terzo settore, evitando quanto possibile tagli o cambiamenti significativi.
Se da una parte non stupisce che la posizione della Lega di Fugatti sul tema dell’accoglienza dei migranti continui a rispondere alla parola tagli, dall’altra i commenti fatti e quelli taciuti dalla presidente Federcoop Marina Mattarei su questioni come Progettone e accoglienza hanno messo in subbuglio il mondo della cooperazione. In una lettera di polemica, i consiglieri delle coop sociali Serenella Cipriani, Paolo Fellin e Italo Monfredini hanno criticato l’allineamento di movimento cooperativo federato alle posizioni del governo provinciale, allineamento che si starebbe verificando proprio sotto la presidenza di Mattarei. Nel mondo delle cooperative sociali c’è un marcato disagio che non trova sempre tutte le parole per esprimersi. Sono state le più colpite dai tagli all’accoglienza — dove sono 140 i posti di lavoro che salteranno — che hanno coinvolto anche la visione di società. L’assenza di un intervento di Federcoop che non ha aperto alcun ombrello protettivo è stato un vulnus.
Milena Berlanda preferisce non sbilanciarsi in commenti sul terremoto in corso in Federcoop. «Se Mattarei appoggiasse politiche che svantaggiano l’operato delle cooperative sociali, sarebbe preoccupante. Un conto è rapportarsi in maniera diplomatica con tutti i livelli, un conto convergere con iniziative che vanno contro i principi della cooperazione». Punto d’incontro rimane quindi in attesa dei chiarimenti della presidente, chiarimenti attesi nel consiglio di amministrazione fissato per lunedì.
E se proprio non si può fare a meno di parlare di sicurezza, «servirebbe chiedersi che cos’è e per chi è», puntualizza Berlanda. «Le persone in strada, per esempio, non sono al sicuro — aggiunge — L’unico modo per aumentare la sicurezza di tutti è togliere le persone dalla strada, ma a causa dei tagli al sistema di accoglienza il numero di persone per strada aumenterà. Noi continueremo a rispondere ai problemi delle persone che vivono in strada, indipendentemente dalla loro provenienza. Vorremmo far capire il valore del lavoro di cooperative sociali come la nostra non è solo dare supporto a persone in difficoltà. Negli anni, l’impegno si è sviluppato sempre di più sul fare comunità».
Disagio
Se Mattarei appoggiasse politiche che svantaggiano l’operato delle cooperative sociali, sarebbe preoccupante. Un conto è la diplomazia e un conto la convergenza su principi estranei alla coop