Il piano di A22 «Auto e tir, numero chiuso»
Vertice dell’Euregio, i governatori concordano sul «numero chiuso»
Una sorta di numero chiuso per evitare il collasso del traffico sull’A22 come avvenuto per l’eccezionale nevicata di venerdì scorso. Mezzi filtrati e dosati ai caselli già dalla pianura Padana. Questa la misura concordata nel vertice tra i presidenti Kompatscher e Fugatti e la vicepresidente del Tirolo, Ingrid Felipe.
Una sorta di «numero chiuso» per evitare il collasso del traffico, con «dosaggio» dei veicoli in ingresso già in pianura Padana per evitare ingorghi. Ieri i presidenti delle province di Bolzano e Trento insieme alla vicepresidente tirolese Ingrid Felipe si sono seduti allo stesso tavolo con i vertici di A22 e Protezione civile per analizzare la situazione dell’Autobrennero dopo il caos dello scorso fine settimana, provocato, riassume Arno Kompatscher «dall’infelice congiuntura di neve, partenze dei turisti e blocco dei tir in Austria». Un incontro dal quale è emersa una volontà comune: mettere in campo strategie condivise per contingentare il traffico lungo un’infrastruttura la cui capacità «è arrivata al limite. La soluzione immediata potrebbe essere cadenzare il flusso di mezzi in entrata dai caselli».
Insomma, il problema non sarebbero tanto i blocchi austriaci dei mezzi pesanti nei fine settimana («per lo meno quelli annunciati e programmati» precisa il Landeshauptmann), quanto il fatto che «il volume di traffico che abbiamo oggi sull’A22 è raddoppiato rispetto agli anni ’90. E questo su un’infrastruttura costruita negli anni ’60. Sostenere che il punto è migliorare la gestione equivale a pararsi gli occhi davanti alla realtà. L’unica soluzione è fare in modo che ci siano meno veicoli. Sono verità sgradevoli — ammette Kompatscher — ma è il momento di prendere decisioni politiche».
«E decisioni condivise — gli fa eco il governatore trentino Maurizio Fugatti —. Oggi (ieri, ndr) è emersa l’importanza di rafforzare la comunicazione e la collaborazione fra i soggetti coinvolti su entrambi i versanti del Brennero. È fondamentale investire nel trasferimento del trasporto merci da gomma a rotaia ma è chiaro che questo non può accadere dall’oggi al domani. Nel frattempo servono soluzioni immediate».
La ricetta su cui i rappresentanti delle tre realtà concordano è data dal «dosaggio» dei mezzi ai caselli. «Si tratta — spiega Kompatscher — di stabilire, in termini numerici, la capacità massima dell’infrastruttura, tenendo conto di diverse variabili, dalla situazione meteorologica, all’eventuale rientro di turisti in occasione delle festività. Di qui la possibilità di stabilire in anticipo le misure da mettere in campo. Una potrebbe essere quella di filtrare e dosare il traffico ai caselli in occasione di emergenze annunciate». Una misura che in Tirolo è già una prassi consolidata «lungo le tangenziali — spiega la vicepresidente Ingrid Felipe —. Lo scopo è rallentare i flussi di veicoli in entrata, non ridurne drasticamente il numero. Abbiamo visto dei buoni risultati e vorremmo portare la nostra esperienza sul tavolo delle discussioni». Guardando indietro agli avvenimenti dello scorso fine settimana, quando l’abbondante nevicata aveva paralizzato l’arteria e costretto i viaggiatori a interminabile attese bloccati nella propria vettura, Kompatscher sostiene si sia verificato «un problema di comunicazione. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato se nonostante gli innumerevoli inviti a non mettersi in viaggio, diramati già da giovedì, si sia intasata l’arteria. Venerdì e sabato avevamo contattato anche gli albergatori, in modo che cercassero di posticipare le partenze dei propri ospiti. Preso atto della straordinarietà dell’evento, con 80 centimetri di neve che si sono depositati lungo la strada, abbiamo constatato che dare la notizia non basta. L’A22 è stata chiusa, con l’obbligo di uscire al casello di Chiusa come da prassi consolidata in tutta Europa in caso di emergenze. Eppure i tir non sono usciti, impegnati com’erano nella corsa dell’ultimo minuto al confine del Brennero».
Un confine sbarrato, come conseguenza del blocco austriaco ai tir a partire dalle 22
Le voci Kompatscher: caos neve, la comunicazione non ha funzionato Fugatti: ora atti concreti
del venerdì. Blocco che, dalle 7 del sabato, riguarda poi tutto il Tirolo e che si protrae fino al lunedì mattina. «I blocchi sono ormai conosciuti da tutti — dichiara il governatore — e le loro conseguenze, come l’intensificarsi del traffico il venerdì sera, sono preventivabili. Il problema, nel caso specifico, ha però a che fare anche con una certa superficialità di alcuni al volante. Come se non bastasse, sull’autostrada innevata circolavano anche diverse moto, alle quali, d’ora in avanti, applicheremo un divieto. È tragico che si debba arrivare a tanto. Ormai la tematica del traffico è esaurita. Ora parliamo di sicurezza».
La strategia concordata è quella della messa in campo di competenze per la realizzazione «di un corridoio dell’asse del Brennero che arrivi fino alla Germania, intensificando la collaborazione tra Autobrennero e Asfinag». Se ne parlerà nel corso di una serie di incontri, il primo dei quali è stato fissato per giovedì.