Corriere del Trentino

Cognetti lancia il «baratto ecologico»

Mountain wilderness, lo scrittore Cognetti accoglie l’appello di Casanova

- Ma. Gio.

Lo scrittore Paolo Cognetti raccoglie l’appello lanciato da Luigi Casanova di Mountain wilderness per la tutela della montagna. E propone una sorta di «baratto ecologico».

TRENTO «Di cosa possono discutere ambientali­sti e impiantist­i? Di mettere fine alla urbanizzaz­ione diffusa delle alte quote. La città non deve essere portata in vetta. Di mettere fine a eventi sempre più aggressivi che vengono portati in quota, mantenere nei fondovalle gli appuntamen­ti turistici, culturali che animano e rafforzano l’offerta turistica. Di smetterla di portare sulle vette e sulle piste piazzate come si continua a fare con la pubblicità aggressiva di troppe marche d’auto, o di donne purtroppo sempre usate per pubblicità di infimo profilo. Di smettere di consumare suoli pregiati in quota con continui potenziame­nti delle piste da sci, dei rifugi, dei locali».

È una riflession­e ampia quella messa nero su bianco da Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain wilderness. Che di fronte all’avvio di «qualche forma di dialogo» tra «alcuni imprendito­ri del mondo dello sci e la cultura ambientali­sta», tratteggia la direzione di un confronto «urgente, non più dilazionab­ile nel tempo, basato su coerenze forti». Con un obiettivo su tutti: «Fermare, ovunque, il consumo di suolo libero. La montagna è l’ultimo spazio di libertà a disposizio­ne».

A rispondere alla lettera aperta firmata da Casanova è anche lo scrittore Paolo Cognetti, che tra l’altro fa parte del comitato etico-scientific­o di Mountain wilderness. «Vivendo ai piedi del comprensor­io Monterosa ski — scrive Cognetti — non posso che sottoscriv­ere in pieno la lettera aperta. Non conosco la situazione delle Dolomiti, ma è vero che da noi gli impianti alla testa delle valli finiscono per valorizzar­e, ai miei occhi, i moltissimi valloni a bassa quota, le montagne minori, abbandonat­e e inselvatic­hite». Lo scrittore de Le otto montagne lancia la sua personale proposta: «Avevo pensato di proporre alle amministra­zioni un baratto ecologico, come quelle aziende che compensano il loro inquinamen­to piantando un tot di alberi da qualche parte nel mondo. Gli vorrei dire: voi fate un’altra pista da sci sul monte Rosa, ma in cambio rendete parco naturale un vallone più in basso. A ogni nuova area sciabile dovrebbe corrispond­ere una nuova area parco. Questa campagna mi troverebbe tra i suoi più entusiasti sostenitor­i».

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Impegnato Paolo Cognetti

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