«Adesso Marina deve riconoscerci la vicepresidenza»
Lunedì il board, Cipriani anticipa le condizioni Un membro del cda: recuperare il ruolo del consiglio
TRENTO Nonostante il silenzio stampa di Marina Mattarei, l’eco delle sue dichiarazioni, in particolare sul tema dell’accoglienza dei migranti e del Progettone, non si spegne. Non dovrebbe, almeno per il momento, portare a conseguenze estreme (tradotto: il venir meno dei numeri in consiglio di amministrazione), ma le richieste messe sul piatto dalle coop sociali — e non solo — sono chiare: rappresentanza e recupero di una dimensione democratica più concreta. «Esprimo le istanze di un mondo che in cda non è stato riconosciuto e ora mi aspetto che lo sia» sostiene ad esempio Serenella Cipriani, firmataria, insieme a Paolo Fellin e Italo Monfredini, di una missiva indirizzata alla stessa presidente in cui segnala la propria perplessità riguardo alle posizioni sostenute (Corriere del Trentino di ieri). Anche Futura, nel frattempo, comunica a Mattarei il proprio sconcerto per la sua «inquietante “equivicinanza” con la maggioranza leghista» attraverso una lettera aperta.
Al consiglio di amministrazione della Federazione in programma lunedì, dunque, Marina Mattarei non dovrebbe rischiare una mozione di sfiducia, una fronda per farle venire meno l’appoggio del cda non sembra si stia costituendo, ma di certo dovrà fare i conti con più di un malumore. «Mi aspetto che si arrivi a un momento di confronto e si provi a ricomporre un mondo che in questo momento ha bisogno di trovare una sintesi» auspica Cipriani. Al di là del pensiero personale di Mattarei, «insindacabile», la presidente di Con.solida chiede che venga messo in pratica «un esercizio di democrazia» per rappresentare il variegato mondo della cooperazione, quindi «condivisione e confronto».
C’è poi la questione della rappresentanza: «Esprimo le istanze di un mondo che in cda non è stato riconosciuto — prosegue — l’abbiamo detto all’inizio del mandato e ribadito più volte alla presidente: un riconoscimento ce lo aspetteremmo». E questo potrebbe passare solo da un atto: la destituzione dalla vicepresidenza per il settore delle coop sociali di Mariangela Franch, eletta come consigliere trasversale ma scelta per quell’ambito da Mattarei, poco propensa a quanto pare a fare un passo indietro. Ma non è solo un problema delle sociali a quanto pare: «È proprio il mondo della cooperazione a dover essere ricomposto — aggiunge Cipriani — ascoltando le cooperative o almeno i loro primi rappresentanti, cioè i consiglieri».
Una posizione condivisa anche da altri membri del consiglio, che non vogliono apparire, ma che manifestano la necessità di «recuperare un rapporto con il consiglio e rimodulare alcuni approcci. Un esempio è la trattativa per la cessione dell’immobile sede della Federazione a Cassa centrale banca (una questione sollevata anche dalla lettera dei tre consiglieri del settore sociale, ndr): in consiglio Mattarei disse che avrebbe riferito sull’argomento solo quando sarebbe divenuto attuale e poi annuncia la manifestazione d’interesse a mezzo stampa. È una questione di fiducia nei confronti del consiglio».
Più o meno lo stesso destino del famigerato documento programmatico che il cda dovrebbe approvare lunedì, ma che ieri ancora nessuno aveva letto: dopo l’esposizione verbale dei vari vicepresidenti, ognuno per il suo settore, la sintesi scritta non è stata fatta pervenire in anticipo ai consiglieri. «Prima del piano strategico mi aspetto la ricomposizione — aggiunge tuttavia Cipriani — un piano, a ogni modo, che sarebbe dovuto essere costruito anche fuori dal cda: è stato rivisto lo statuto della Federazione dando più valore ai comitati di settore come luoghi di costruzione del pensiero, che possano far pervenire input al cda, ma finora non sono stati usati». Insomma, per la presidente Mattarei si prospetta un vero lunedì di fuoco.
«La Cooperazione dovrebbe essere madre ma anche amica di un’idea di Trentino a cui siamo visceralmente legati. Un’idea di apertura, solidarietà, crescita armoniosa capace di non lasciare indietro nessuno — le scrivono anche il presidente di Futura Piergiorgio Cattani e i consiglieri provinciali Lucia Coppola e Paolo Ghezzi — dalle tue parole non emergono neutralità ed equidistanza con l’attuale giunta provinciale, bensì spicca una inquietante “equivicinanza” con la maggioranza leghista, una maggioranza che più ideologica non si può. E anche più lontana dagli ideali della Cooperazione».