«Il vero problema sono i divieti unilaterali»
Cna punta il dito contro i blocchi austriaci. I Verdi: gli autotrasportatori sbagliano
«In attesa del tunnel del Brennero, servono soluzioni intermedie che consentano ai trasportatori di lavorare e di trovare dignità, anche nei momenti di sosta. I blocchi austriaci sono un problema reale anche per quel che riguarda i costi a carico delle aziende. Abituarsi a un problema, come sembra suggerire Kompatscher, non significa averlo risolto, ma averlo subito. Di margine per ragionare insieme ce ne sono».
Questo il commento «a caldo» del presidente di Cna, Claudio Corrarati, al vertice di ieri a palazzo Widmann.
In attesa del Bbt, che tutti vedono come la panacea di tutti i mali, «servono soluzioni immediate che consentano di lavorare a chi trasporta merci da una parte all’altra dell’Europa, nell’interesse dell’economia globale — sostiene —. Servono misure intermedie per facilitare lo spostamento delle merci e convincere l’Austria che quelle che sono pratiche consolidate a casa loro, possono essere dei problemi in casa d’altri».
Il dosaggio dei veicoli? «Potrebbe essere una di queste — spiega — ma non deve essere l’unica. Serve coesione sul tema. Parlare di Euregio — conclude — non significa che una sua parte deve convincere l’altra della bontà delle proprie azioni».
Contro il blocco dei tir si era espresso anche il presidente di «Anita» (l’Associazione degli autotrasportatori, ndr), Thomas Baumgartner, chiedendone la sospensione.
Una richiesta indigesta ai Verdi per i quali «c’è solo da essere contenti del fatto che il Tirolo pensi a misure a favore della salute della popolazione». Preso atto che, nonostante queste misure, i valori dell’inquinamento dell’aria in Val d’Isarco superano annualmente quelli minimi consentiti, per i Verdi «non è il momento di togliere le limitazioni ma di pensare a misure nuove e più efficaci, a partire dall’aumento dei pedaggi per i tir e dalla riduzione dei limiti di velocità».
Corrarati
«Ciò che in un altro Paese è prassi consolidata può creare problemi a casa nostra»
Gli ecologisti
«Non è il momento di togliere le limitazioni, ma di alzare i pedaggi e ridurre la velocità»