Migranti, Comune in campo «Ecco sale e finanziamenti»
TRENTO Alessandro Andreatta lo aveva annunciato alla fine dello scorso anno: il Comune di Trento avrebbe messo in campo delle azioni concrete per aiutare i migranti penalizzati dalle ultime decisioni della giunta provinciale in tema di accoglienza. Ebbene, a poco più di un mese di distanza le prime azioni concrete stanno per essere messe in campo, soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione dei corsi di italiano: il Comune metterà a disposizione alcune sale per ospitarli nella circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara e, se e quando le domande arriveranno, valuterà la possibilità di erogare contributi. Sabato, intanto, le associazioni che si occupano della materia si ritroveranno per verificare esigenze e necessità in base alle quali avanzare le richieste.Qualcosa si muove dunque. «Nel mese di gennaio abbiamo partecipato a una serie di incontri con gli operatori — spiega la vicesindaca e assessora alle politiche sociali Mariachiara Franzoia — Siamo in attesa, ora, che ci comunichino le loro necessità per quanto riguarda spazi o eventuali contributi, verosimilmente per il materiale didattico». È presto per dire quante risorse il Comune potrebbe mettere a disposizione: «Esiste un regolamento in materia ben definito, la quantità di denaro dipende dalle richieste — precisa l’assessora — non avendole ancora ricevute è difficile valutare a priori».
Il percorso potrebbe tuttavia subire presto un’accelerazione: «Sabato tutte le associazioni che si occupano dei corsi d’italiano si riuniranno per un workshop in cui verificare quali siano le necessità da sottoporre al Comune» spiega Paolo Facinelli, responsabile della Residenza Fersina e direttore della cooperativa Kaleidoscopio, che si è occupato di promuovere un tavolo fra i diversi soggetti che ruotano attorno al tema dell’italiano per stranieri in città, al quale partecipa anche Palazzo Thun. Ancora da definire con precisione gli spazi che potrebbero essere resi disponibili dall’amministrazione comunale, verosimilmente un paio di sale della circoscrizione San Giuseppe Santa Chiara e altre nei dintorni, fra via Giusti e via Martini: luoghi non troppo distanti dalla struttura di via al Desert. Dopo lo stop ai corsi di lingua, tuttavia, la scure della Provincia si abbatterà anche sul servizio di supporto psicologico, su quello di orientamento al lavoro e sugli alloggi sul territorio, che nelle previsioni della giunta Fugatti dovranno essere ridotti del 30%: «Su questi fronti l’intervento è più complicato — ammette Franzoia — abbiamo incontrato i referenti del Cinformi per conoscere nel dettaglio numeri ed esigenze, è un percorso che continueremo». Il Comune sta cercando di avere il quadro più dettagliato possibile della situazione anche per capire come utilizzare i fondi destinati ai municipi che abbiano ospitato sul proprio territorio richiedenti protezione internazionale: «Due anni fa avevamo sottoscritto un protocollo con Provincia e Consorzio dei comuni — conclude Franzoia — ora li stiamo usando per la terza accoglienza, quando i contorni saranno più definiti decideremo il da farsi».
Organizzazione Gli spazi individuati a San Giuseppe. Franzoia: «Sostegno psicologico? Vediamo»