Blitz di Fugatti Cancellato il comitato
L’esecutivo ufficializza la soppressione. Merz (Lipu): «Pronti al referendum»
Il comitato faunistico provinciale non c’è più. Dopo qualche anticipazione circolata nel week-end ieri è arrivata la notizia ufficiale. Al posto del comitato verrà istituto un tavolo faunistico provinciale, mentre le competenze passeranno all’osservatorio faunistico e alla giunta. Inasprite le sanzioni. Sergio Merz (Lipu): pronti al referendum.
TRENTO Il comitato faunistico provinciale non c’è più: dopo qualche anticipazione circolata nel week-end, ieri la giunta — nel corso di una riunione straordinaria — ha decretato ufficialmente la fine dell’organismo. Soppresso, precisa la Provincia, per «semplificare l’adozione dei provvedimenti e migliorare, adeguare e innovare il ruolo di partecipazione e di supporto alle decisioni amministrative dei differenti portatori di interesse» nell’ambito della gestione venatoria.
Al posto del comitato faunistico verrà istituito un tavolo faunistico provinciale «per assicurare l’informazione, la partecipazione e il raccordo tra la Provincia e i soggetti coinvolti nei vari aspetti della gestione faunistica». Mentre le competenze del comitato passeranno all’osservatorio faunistico provinciale, alla giunta stessa e alla struttura provinciale competente in materia di fauna selvatica a seconda del tipo di provvedimento da valutare. Ad esempio, sarà l’esecutivo ad approvare le prescrizioni tecniche per la caccia, mentre i programmi di prelievo saranno approvati dalla struttura competente.
Ma la soppressione del comitato ha già fatto salire sulle barricate gli ambientalisti. Pronti ad alzare l’asticella dello scontro con azioni forti. Ed «evergreen»: «Proveremo a organizzare manifestazioni e a disturbare le giornate di caccia — avverte Sergio Merz della Lipu — proprio come si faceva vent’anni fa».
Ma non è tutto: gli ambientalisti non escludono di giocare anche un’ulteriore carta. «A questo punto — prosegue Merz, componente del comitato faunistico provinciale «scaduto» alla fine della scorsa legislatura — potremmo pensare di indire un referendum sull’abolizione della caccia». Una consultazione che secondo il portavoce della Lipu darebbe esito scontato: «L’80 per cento della popolazione è contro l’attività venatoria. E quindi un eventuale referendum non potrebbe che confermare questa sensibilità». L’unica incognita — non di poco conto, a onor del vero — riguarda il quorum «che — ammette Merz — se venisse abolito ci aiuterebbe parecchio».
Il portavoce della Lipu, però, ha in agenda altre mosse. «Per eliminare il comitato faunistico — spiega Merz — la giunta deve cambiare la legge. E attualmente non sappiamo come. Sia chiaro, però: tutto ciò che sarà in contrasto con le normative nazionali o europee verrà impugnato». Insomma, anche i ricorsi sono inclusi nella strategia degli ambientalisti. «Sapevamo che questo governo non avrebbe promosso la tutela dell’ambiente. Ma nei primi mesi ha già messo in fila proposte su orsi, lupi e caccia, come se i veri problemi del Trentino fossero questi. Certo, l’obiettivo è quello di tenere sempre alto il livello della paura».
E sempre nella riunione straordinaria di ieri la giunta è intervenuta anche su un altro aspetto della caccia: le sanzioni amministrative. Con un aumento del 20% rispetto alle cifre attuali. Non solo. La giunta ha previsto che alle sanzioni penali ed amministrative venga accompagnata in automatico una disciplina puntuale della sospensione del permesso di caccia (annuale o d’ospite). Una modifica che porterà a sospensioni anche fino a cinque anni per le violazioni più importanti, come la caccia a specie protette.