Giunta regionale: sarà a cinque Presidenza, parte Kompatscher
Vertice in Rotaliana tra le coalizioni di governo trentina e altoatesina Sfuma l’ipotesi di una formazione a sei. Nomi, Fugatti prende tempo
Alla seduta del consiglio regionale mancano ormai una manciata di giorni (l’appuntamento è fissato in agenda per giovedì, alle dieci, in piazza Dante). E visto il rinvio di un mese già messo in conto a gennaio, un secondo posticipo risulta fuori discussione. Ma la giornata di ieri sembra essere stata fruttuosa, anche se non ancora decisiva. E la composizione della giunta regionale sembra essere almeno un passo più vicina. Del resto, l’argomento è al sesto posto dell’ordine del giorno di giovedì. Preceduto da un altro nodo che nelle scorse settimane aveva fatto discutere: la determinazione del numero degli assessori.
Le indicazioni, uscite dalle trattative di ieri, tratteggiano di fatto un quadro già sufficientemente chiaro. Con una prima certezza, legata alla staffetta relativa alla guida dell’esecutivo regionale: nella tradizionale alternanza dei due presidenti di Provincia, l’avvio di legislatura toccherà al governatore altoatesino Arno Kompatscher, che quindi non si muoverà dalla poltrona occupata negli ultimi due anni e mezzo (nella staffetta con Ugo Rossi era stato proprio il Landeshauptmann a chiudere il mandato). Gli ultimi due anni e mezzo saranno invece guidati da Maurizio Fugatti. La giunta, inoltre, sarà a cinque: dopo la proposta di un esecutivo a sei (ipotesi lanciata dalla Svp per far spazio alla giovane Jasmine Ladurner, che poi si è fatta da parte), ieri si è tornati alla formazione «classica» a cinque. O meglio, la Svp è tornata a fissare il numero a cinque in una decisione all’unanimità del comitato di partito, riunitosi proprio ieri. Lo stesso comitato ha indicato Kompatscher e Mafred Vallazza come membri di giunta, il secondo all’interno della «staffetta» ladina (che vedrà subentrare nella seconda parte di legislatura il fassano Luca Guglielmi). Ricordando anche che un posto in giunta è riservato a un rappresentante italiano dell’Alto Adige. Vale a dire, a Rita Mattei della Lega. Con Fugatti membro di diritto, manca ora solo il nome dell’altro esponente trentino. Che dovrebbe essere il leader di Agire Claudio Cia.
Il condizionale, almeno fino a oggi, deve essere mantenuto. Ieri infatti, nell’incontro programmato tra gli esponenti delle due compagini regionali di governo (organizzato in un ristorante della Rotaliana), la formazione trentina si è riservata ancora qualche ora per sciogliere le ultime riserve dell’accordo, per quanto riguarda nomi, competenze e programma: al tavolo delle trattative si sono seduti i governatori Kompatscher e Fugatti. Con, per l’Alto Adige, l’Obmann Achammer e il leghista
L’agenda
Giovedì è convocato il consiglio: per quella data l’esecutivo dovrà essere definito
Bessone. Mentre, per il Trentino, Grisenti di Progetto Trentino, Coradello della Civica, Guglielmi dell’associazione Fassa e Chilovi degli Autonomisti popolari.
In sostanza, dopo aver condiviso la direzione, i rappresentanti trentini hanno rinviato l’ufficializzazione degli ultimi dettagli a oggi o a doman (prima di giovedì, in ogni caso), per permettere un ultimo confronto all’interno della coalizione. È chiaro che a Fugatti avrebbe fatto comodo la composizione a sei: una possibilità che avrebbe permesso al governatore di gratificare sia Cia che Giorgio Leonardi di Forza Italia. Ma la scelta dovrà, alla fine, cadere su uno solo dei due alleati.