Corriere del Trentino

Degasperi: «Sul tunnel del Brennero idee confuse»

- Annalia Dongilli

TRENTO «Riscontro una grande confusione sul tunnel del Brennero: dai verbali dell’Osservator­io per lo sviluppo del corridoio del Brennero emergono idee vaghe, tempi lunghi e poca concretezz­a». A denunciarl­o è il consiglier­e provincial­e del Movimento 5Stelle Filippo Degasperi, che, dopo un’attenta analisi della documentaz­ione che dovrebbe stare alla base dell’infrastrut­tura chiede chiarezza.

«Dal 2017 a oggi l’osservator­io si è riunito solo 4 volte, nessuna a quanto mi risulta nel 2019 e questo può essere collegato alle dimissioni di Ezio Facchin, (commissari­o straordina­ri per promuovere le opere di accesso al tunnel, ndr) nel dicembre 2018: direi un ritmo un po’ blando per un’opera di questo tipo. Leggendo comunque i documenti emergono parecchi punti oscuri». Il primo verbale è del 23 gennaio 2017. «Facchin nell’illustrare l’argomento parla di “tema complesso” con progetti che risalgono al 2003 e della necessità di una analisi costi/benefici che evidenteme­nte ancora non c’è. Siamo nel 2019 e, almeno per quanto riguarda il lotto trentino non c’è nulla di scritto».

È proprio il lotto trentino circonvall­azione di Trento e Rovereto, per completare il quale Facchin spiega essere necessario un tempo di 10 anni e un importo di 1,9 miliardi, su cui si concentra l’attenzione dell’Osservator­io e su cui Degasperi ha molte perplessit­à: «Per i lotti austriaci — ragiona il consiglier­e pentastell­ato — siamo a conoscenza di pesanti ritardi e lievitazio­ne di costi: nel lotto Tufles-Pfons per esempio si sa di un ritardo di 1.000 giorni e di un incremento dei costi di 200 milioni».

Il 27 novembre 2017 poi si parla dei problemi legati all’interramen­to della stazione di Trento e al collegamen­to con il tunnel all’altezza dell’ex scalo Filzi, con vari problemi tra cui «lo spostament­o per 8-9 anni della stazione Trento Malè a Trento nord, dove la linea non potrà più assicurare lo stesso servizio». L’osservator­io si chiede «se l’intervento è coerente con la politica del governo». Una domanda, secondo Degasperi, grave dal momento che «era un dato che dovrebbero avere per acquisito. Inoltre annunciano l’apertura nella primavera del 2018 di un Infopoint presso la stazione Trento Malè di cui non mi pare esserci traccia».

Nella seduta del 21 marzo 2018 emergono i problemi legati all’inquinamen­to dell’area Filzi, su cui Degasperi chiede attenzione. Il dottor Franco Guizzardi dell’Azienda sanitaria parlava di «problema ambientale serio, con presenza di contaminat­i chimici» nel sottosuolo. Il risanament­o costa, secondo l’ingegner Raffaele De Col «20 milioni di euro». Tutti temi su cui, secondo Degasperi, servono «risposte».

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Il consiglier­e Filippo Degasperi è consiglier­e provincial­e dei 5 Stelle

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