Passi dolomitici aperti Kompatscher si oppone
Sulla riapertura dei passi dolomitici Bolzano frena. «Dopo i test è il momento di passare a fatti concreti», spiega il governatore Arno Kompatscher, precisando di essere pronto a un confronto. Il dietrofront trentino intanto scatena le critiche degli ambientalisti.
BOLZANO La Regione in Alto Adige non scalda i cuori e neanche tanto quello di Arno Kompatscher. Ma il presidente della Provincia, che si prepara a prenderne il timone per i primi due anni e mezzo della nuova legislatura, non è iscritto al partito di chi vuole rottamarla. Per Kompatscher, che abbiamo intervistato alla vigilia del Consiglio regionale di domani, la Regione deve essere luogo di dialogo tra le due province, baluardo per la difesa dell’Autonomia e avere due obiettivi per i prossimi cinque anni: una giustizia più snella e una sanità «integrativa» sul modello Pensplan
Allora presidente, la nuova legislatura è ai nastri di partenza, ma la Regione è arrivata al capolinea?
In attesa di una eventuale riforma, per rendere più efficace quello che c’è, anche se noi siamo convinti che ci sono cose che possono essere fatte meglio dalle province, la Regione può e deve essere luogo di dialogo e condivisione. Anche luogo dove unire le forze, come per la difesa e lo sviluppo dell’Autonomia nei confronti dello Stato e dell’Unione europea. In quest’ottica si può lavorare, sapendo, però, che il collante vero non sono il numero di competenze. Il vero collante è l’Autonomia.
Quali obiettivi la Regione deve realizzare in questa nuova legislatura?
Fiore all’occhiello della Regione è sicuramente il sistema di previdenza, dove si può fare ancora molto. Ma adesso va integrato con un sistema analogo per quanto riguarda i fondi sanitari, perché bisogna creare un secondo pilastro sul quale basare anche il tema per l’assistenza ai non autosufficienti. E i fondi sanitari potrebbero essere un ottimo veicolo, accompagnati da un sistema regionale di sostegno, copiando proprio il modello Penslapn per la previdenza. L’altro tema è la giustizia. Adesso che abbiamo la norma di attuazione, bisogna fare i funzionari e creare un’agenzia per poter gestire il personale amministrativo. Questo snellirebbe tutte le procedure, per arrivare prima a livelli soddisfacenti e poi per ridurre i tempi dei processi. Questo è di certo un obiettivo affascinante, perché sappiamo che una giustizia che funziona è una garanzia per tutti i settori economici, ma anche per la
pace sociale.
Competenze della Regione. Sono da allargare?
Noi siamo contrari. Conosciamo gli esiti della Consulta a Trento e della Convenzione a Bolzano. Diciamo che sono abbastanza contrastanti. Mentre da noi si tende, almeno a maggioranza, a smantellare la Regione, in Trentino si vede l’utilità di aggiungere qualche competenza.
In questo nuovo governo, quali competenze chiederete come Svp?
I nostri obiettivi sono una giustizia più snella e una sanità integrativa sul modello Pensplan
Noi chiediamo la competenza per la previdenza, la consideriamo una cosa molto importante, ma anche perché abbiamo portato avanti al nostro interno l’idea dei fondi sanitari. Sarei anche disposto ad accollarmi questa responsabilità in prima persona, anche perché c’è la tradizione di una specie di staffetta per questa materia. Poi, ovviamente siamo aperti al dialogo per quanto riguarda tutte le altre competenze.