L’arte che racconta lo sport. Storia in quadri, statue, manifesti
Il Centro Trevi di Bolzano con un’esposizione ripercorre la storia delle discipline sportive dall’antica Grecia a oggi, e della nascita delle Olimpiadi moderne
Un cerchio si chiude, letteralmente. La mostra ArteSport a Bolzano, ultima tranche del pluriennale progetto «Nel cerchio dell’arte» curato dalla Ripartizione Cultura italiana della Provincia Autonoma e partito nel 2012, si concluderà definitivamente a fine mese.
Nei prossimi giorni nello spazio circolare allestito al Centro Trevi, i visitatori potranno ancora sperimentare la sensazione di immersione totale nel tema della mostra, grazie al filmato e alle immagini ad alta definizione proiettate sulla parete a 360 gradi, che ripercorrono a ritroso nel tempo la storia dello sport moderno fino agli inizi praticati dai greci, attraverso la rappresentazione del gesto atletico e dell’agonismo realizzata da diversi artisti nelle varie epoche storiche. Dal mito moderno del campione nel ciclismo, pugilato e calcio — che Pier Paolo Pasolini definiva «l’unica rappresentazione sacra del nostro tempo», e che emerge in un quadro di Renato Guttuso del 1983, e nelle opere di Sarah Lukas e Andy Wahrol — passando poi dal dopoguerra e i totalitarismi del Novecento.
Sempre a ritroso si passa dalla nascita delle Olimpiadi moderne a fine Ottocento e i manifesti pubblicitari inattesi di un artista come Henri Toulouse-Lautrec, al Settecento con un quadro ispirato alla mitologia classica dello stesso Tiepolo, fino ai giochi rinascimentali e barocchi, dove tra tutti si ricorda l’affresco di Vasari che riproduce il Gioco del calcio in Piazza Santa Maria Novella. L’ideale classico antico trova espressione anche in una statua originale del Corridore di Ercolano risalente al 1. Secolo a.C. ed esposta al Trevi insieme ad altri reperti prestati dal Museo archeologico nazionale di Napoli e all’opera fotografica di Mimmo Jodice del 1986 ispirata agli Atleti dalla Villa dei Papiri. Altra opera del percorso il video «San Siro», prestito del Maxxi, dell’artista visivo Yuri Ancarani che indaga attraverso un luogo simbolo il mito moderno del calcio.
I prossimi appuntamenti della mostra sono in calendario domani con la conferenza del curatore d’arte Giovanni Novello, che indaga «L’ideale atletico sull’altare». Ovvero la fisicità atletica nell’arte sacra, cominciando dalla pretesa imperfezione e peccaminosità del corpo dei primi secoli del Cristianesimo, fino alla riappropriazione dei canoni di bellezza classici dall’Umanesimo in poi, terminando con la plasticità monumentale fascista. A conclusione della mostra è prevista la proiezione del film I magnifici perdenti a cura di Daniele Magagnin, il 27 febbraio sempre alle ore 18.