Diario di bordo Il «libro» musicato
Domani il compositore e artista sonoro Alessandro Bosetti canta e suona gli scritti della madre nel 1978, quando iniziò un lungo viaggio a vela da Gibilterra alle Canarie che la portò lontano dalla famiglia
Un racconto diviso in venti capitoli, uno per ciascun giorno di navigazione, che lambisce la frontiera tra parlato e canto
La prima italiana del Diario di bordo – «Journal de Bord» di Alessandro Bosetti sarà domani al centro del quinto appuntamento di «Musica Macchina» all’Auditorium Melotti di Rovereto (ore 21). La rassegna del Centro Servizi Culturali Santa Chiara dedicata alla ricerca sonora sperimentale, vede protagonista il nuovo lavoro del compositore, musicista e artista sonoro milanese, che presenta un’opera che è un viaggio sonoro di ispirazione autobiografica. La fonte è un diario di bordo scritto dalla madre, che nel 1978 inizia un lungo viaggio a vela, da Gibilterra alle Canarie, che segnerà l’inizio della sua separazione dalla famiglia.
Un racconto diviso in venti capitoli, uno per ciascun giorno di navigazione, in cui si parla di delfini, pesci volanti, burrasche improvvise e turni al timone. Bosetti ripercorre l’itinerario del diario e del viaggio con la propria voce, lavorando sulla frontiera tra lingua parlata e canto e scegliendo la forma di un monodramma lirico ispirato sia al teatro orientale che al radiodramma. Il risultato è un lavoro di teatro musicale ambizioso e intimo, che ha visto il suo compimento tra il 2017 e il 2018 con la produzione esecutiva del Centro Nazionale di Creazione Musicale di Marsiglia.
Alessandro Bosetti (voce ed elettronica) sarà accompagnato sul palco da Kenta Nagai (chitarra elettrica e shamisen), Carol Robinson (clarinetti), e Alexandre Babel (percussioni) con la regia di Philippe Boinon. Il pubblico viene guidato alla scoperta del testo, illustrato dalle proiezioni di un singolare lavoro tipografico. Si tratta di un percorso sensoriale che combina il resoconto di un viaggio, una fabbrica di ricordi che intrecciano la ricerca sulla voce e il valore della testimonianza autobiografica. Il testo originale è in italiano, lingua che viene utilizzata anche nelle rappresentazioni all’estero.
Compositore eclettico, Alessandro Bosetti ha declinato la sua passione per la sonorità del linguaggio parlato attraverso molteplici forme e discipline. Nato a Milano nel 1973, si afferma sulla scena della musica sperimentale a Berlino, dove tra il 2000 e il 2010 è parte attiva di una profonda trasformazione dei linguaggi sonori e sulla scena della radiofonia sperimentale in Germania e in Europa (Wdr, Deutschlandradio, Radio France) di cui diviene autore prolifico e pluripremiato (Prix Phonurgia Nova, Palma Ars Acustica, Prix Hörspiel de La muse en Circuit).
Nella radio trova un terreno di libertà multidisciplinare dove sviluppare un’estetica personale e iconoclasta che applica ai numerosi progetti dal vivo per voce ed elettronica, ensembles, gruppi vocali e in collaborazione con la danza (più recentemente in duo con il coreografo Georges Appaix o creando partiture vocali per Ariella Vidach).
Le sue opere mettono in atto un dialogo tra linguaggio, suono e rumore all’interno di complesse costruzioni tonali e formali spesso percorse da un’ironia obliqua, a volte esilarante, a volte minimale e solenne. Nel suo lavoro categorie estetiche e tradizionali posture dell’ascolto vengono costantemente messe in discussione attraverso la creazione di dispositivi sorprendenti e una instancabile meditazione in atto sulla natura e i modi d’esistenza della musica e sul suo rapporto col linguaggio.
Le sue performance dal vivo sono state presentate in realtà come il Grm-Presences Electroniques Festival a Parigi, Roulette e The Stone a New York, Cafe Oto a Londra e Liquid Architecture Festival a Melbourne e Sydney. L’ingresso è di 5 euro.
Sul palco
Il musicista milanese sarà accompagnato da chitarre, clarinetto e percussioni