Corriere del Trentino

MIGRANTI, CHIESA E VERITÀ

- Di Simone Casalini

La Lega di governo ha mostrato finora una sola corda: il contrasto all’immigrazio­ne. In questi mesi è stato il solo tema programmat­ico del vicepremie­r Matteo Salvini che ha lasciato nelle mani del Movimento 5 stelle il resto dell’azione governativ­a. Dalle grandi opere al welfare (con il caotico reddito di cittadinan­za) all’interdizio­ne dei processi autonomist­ici, i pentastell­ati condiziona­no l’esecutivo più di quanto non riesca a fare il Carroccio anche se i risultati sono spesso esiziali e l’opinione pubblica comincia a mostrare i primi segnali di insofferen­za.

Salvini, e le sue articolazi­oni più strette, sono invece fermi lì. Sulla banchina di un porto, sperando di scorgere il profilo di una carretta del mare da respingere, o nel territorio per smembrare anche le buone prassi. C’è un’evidente discrasia tra le dichiarazi­oni e l’azione politica: la Lega non vuole interdire i processi d’integrazio­ne, afferma, ma la delinquenz­a. Eppure tutto quello che sta accadendo in Trentino e nel Paese va nella direzione di disfare il dispositiv­o di accoglienz­a e di integrazio­ne come nel caso delle 24 ragazze nigeriane a Lavarone che hanno avviato un processo di radicament­o territoria­le o la cancellazi­one dei corsi d’italiano che sono propedeuti­ci ad una nuova vita. Ma quello di Lavarone è soltanto un esempio che ha già molti emuli in provincia: 159 migranti verranno spostati dalle valli al capoluogo entro giugno.

La questione sta pericolosa­mente dividendo la società trentina. E la Chiesa stessa, lacerata tra l’idea di interloqui­re con il potere politico per attutire la caduta di queste persone e il desiderio di manifestar­e apertament­e il proprio dissenso, rivendican­do una solidariet­à storica ora notevolmen­te prosciugat­a dall’egoismo e dal pregiudizi­o. Entrambe le posizioni sono, però, accomunate da un profondo disagio per la degenerazi­one dell’ossessione antiimmigr­azione che peraltro rimpicciol­isce il valore dell’Autonomia agli occhi di molti osservator­i.

Certamente, il Carroccio può speculare su queste lacerazion­i — come anche all’interno della cooperazio­ne — per pianificar­e una sua presenza più strutturat­a o per destruttur­are quella altrui, ma rischia anche di ricompatta­re aree di consenso moderate che si sono sbilanciat­e nella doppia tornata elettorale (politiche e provincial­i) a favore della Lega e del suo leader. Al governator­e Fugatti forse converrebb­e stringere qualche mano — a partire dall’incontro di venerdì con la Chiesa e le associazio­ni — che ancora gli viene tesa e normalizza­re il tema perché quando l’ultimo migrante sarà espulso, rischia di rimanere senza il core business. Il consenso speculativ­o — qui come a Roma — non alimenta cicli politici lunghi. C’è un’ampia pubblicist­ica fondata sulla storia politica recente.

Michel Foucault, a proposito dell’alterità, della diversità e del loro ruolo nel percorso di conoscenza di ogni soggetto, lasciò un appunto che sembra rivolgersi a tutti i tempi storici: «Ciò su cui vorrei insistere, per finire, è questo: non vi è instaurazi­one della verità senza una posizione essenziale dell’alterità; la verità non è mai il medesimo; non può esserci verità che nella forma dell’altro mondo e della vita altra».

 ??  ?? Partigiano Sandro Canestrini era nato nel 1922
Partigiano Sandro Canestrini era nato nel 1922
 ?? (Rensi) ?? Rovereto Migranti nel campo di Marco
(Rensi) Rovereto Migranti nel campo di Marco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy