Reddito, avvio tra le incognite
Oggi l’esordio nei Caf, ma si rischia la sovrapposizione con il welfare trentino. Fugatti a Roma
Da oggi potranno essere presentate le domande per il reddito di cittadinanza. Ma l’avvio è segnato da una serie di incognite ancora aperte. Intanto in vista dell’emendamento trentino alla Camera, ieri il governatore Maurizio Fugatti è volato a Roma per fare il punto. «Troppa confusione» è la critica di Rossi.
TRENTO Le certezze rimangono poche. Nel giorno dell’avvio dei termini per la presentazione delle domande per il reddito di cittadinanza (oggi le famiglie che ne hanno diritto potranno rivolgersi ai Caf, agli uffici postali o compilare i documenti sul sito dell’Inps), anche in Trentino gli interrogativi aperti rimangono tanti. E, con tutta probabilità, molti non troveranno risposta ancora per parecchi giorni. Anche perché l’atteso emendamento trentino, sul quale si gioca una partita del valore di dieci milioni di euro, deve ancora iniziare l’iter parlamentare.
Ieri il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, insieme ai tecnici di Piazza Dante, è sceso nella capitale proprio per preparare il terreno in vista della discussione alla Camera della delicata modifica al decretone.
Fugatti si è intrattenuto prima con il sottosegretario all’economia e alle finanze Massimo Garavaglia, per poi raggiungere gli uffici tecnici della presidenza del Consiglio, dove si è confrontato proprio sull’emendamento. E sulle prossime mosse: la scadenza per la presentazione di modifiche al testo in commissione è fissata per domani. «Ma non è escluso — spiega il governatore — che l’emendamento venga presentato direttamente alla Camera dal relatore». Con tempi un po’ più larghi, senza dimenticare però che la decorrenza del provvedimento è fissata al primo di aprile. «Si va alla prossima settimana» definisce l’agenda Fugatti. Che di fronte alle preoccupazioni espresse dai sindacati in vista dell’avvio della presentazione delle domande sottolinea: «Speriamo che ci sia meno confusione possibile».
E getta acqua sul fuoco anche il consigliere pentastellato Filippo Degasperi. «Mi pare normale — sottolinea il capogruppo provinciale dei 5 Stelle — che una novità porti con sé qualche difficoltà operativa. Ricordo che si era verificata qualche confusione anche con l’assegno unico». L’importante, avverte Degasperi, «è partire: con pazienza e buona volontà si affronteranno i problemi. Se ci sarà qualcosa da correggere, lo faremo».
Critico invece Ugo Rossi. «Si parte con le domande — osserva il consigliere del Patt — con una normativa che potrà cambiare nelle prossime settimane». Le domande senza risposta, secondo l’ex governatore, sono tante: «In Trentino — osserva Rossi — non c’è chiarezza sui rapporti fra questo strumento nazionale e l’assegno unico. Ci saranno due misure? Chi chiede una potrà chiedere anche l’altra? Chiedendo quella nazionale si perderà quella locale? Una assorbirà l’atra? Nessuna informazione ufficiale è stata data. Una confusione totale».
In Parlamento
La modifica al decreto potrebbe venire presentata dal relatore la prossima settimana