Corriere del Trentino

Immigrazio­ne, don Farina divide i fedeli

Prosegue l’autorganiz­zazione dei servizi. Venerdì l’atteso incontro tra Fugatti e la Chiesa

- Marsilli

La modalità di gestione dei migranti della giunta Fugatti non piace ai fedeli trentini. La proposta di don Farina però divide i credenti.

TRENTO Nessuna nuova, buona nuova. Se il proverbio dicesse il vero, la lunga attesa delle associazio­ni e delle cooperativ­e che si occupano di accoglienz­a ai migranti nella provincia di Trento sarebbe foriera di una possibile apertura alla mediazione da parte della giunta Fugatti. Ma al momento l’unica possibilit­à di dialogo è stata data ai rappresent­ati della Curia, che incontrera­nno il presidente Maurizio Fugatti nel pomeriggio di questo venerdì. A rappresent­are le istanze e le proposte della Chiesta trentina sarà don Cristiano Bettega, delegato per l’area testimonia­nza della diocesi di Trento e direttore della Caritas. Un appuntamen­to che giunge solo pochi giorni dopo la proposta di don Marcello Farina di sospendere la messa per protesta contro il trasferime­nto delle 24 donne di Lavarone e la dichiarazi­one dell’arcivescov­o, monsignor Lauro Tisi, di aver «avanzato all’amministra­zione provincial­e delle proposte concrete sul tema dell’accoglienz­a migranti».

Proposte che ora attendono delle risposte anche se lo stesso don Farina si è detto scettico sulla riuscita: «L’attesa del vescovo è vana» ha dichiarato al Corriere del Trentino. In campo laico invece ancora nessuna novità dopo l’incontro del 14 febbraio. Alcune voci commentano senza gioia: «Sembra che ogni azione messa in campo dalla giunta provincial­e confermi sempre di più la linea che era stata preannunci­ata».

Nel frattempo, continuano le azioni di ripiego per evitare che le persone migranti si trovino prive di tutti quei servizi e attività che ne permetteva­no l’integrazio­ne sul territorio. Per ovviare al problema dell’ospitalità alcune associazio­ni sono in dialogo con la Chiesa per trovare delle modalità di accoglienz­a che comprenda gli edifici della curia. Andate in scadenza a fine febbraio le tessere per il trasporto che garantivan­o la circolazio­ne ai richiedent­i asilo, il Centro Astalli ha messo in campo una raccolta fondi per permettere l’acquisto di abbonament­i a quelle persone che per motivi di studio o di lavoro hanno bisogno di utilizzare i mezzi pubblici. Alla chiusura dei corsi di italiano hanno risposto diversi soggetti, organizzan­do in maniera autonoma lezioni di lingua e riceven-

Il timore Sembra che ogni azione messa in campo dalla giunta confermi sempre di più la linea che era stata annunciata

do ingenti donazioni da molti cittadini. Soluzioni che manifestan­o una sempre maggiore volontà di trovare strade alternativ­e alla chiusura senza appello, e che sottolinea­no quanto il modello trentino in via di smantellam­ento fosse complesso e ben articolato. Nel frattempo, sale l’attesa per l’incontro di venerdì, durante il quale forse la Provincia risponderà ufficialme­nte alle istanze presentate dalla Chiesa e, indirettam­ente, a quelle di associazio­ni, cooperativ­e e società civile.

 ?? (Rensi) ?? Disagio A sinistra alcuni fedeli fotografat­i ieri mattina durante una celebrazio­ne in una chiesa di Trento. A destra l’arcivescov­o Lauro Tisi che ha avanzato una proposta alla giunta Fugatti, ma si trova anche criticato da chi vorrebbe che fossero assunte posizioni più radicali
(Rensi) Disagio A sinistra alcuni fedeli fotografat­i ieri mattina durante una celebrazio­ne in una chiesa di Trento. A destra l’arcivescov­o Lauro Tisi che ha avanzato una proposta alla giunta Fugatti, ma si trova anche criticato da chi vorrebbe che fossero assunte posizioni più radicali
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