Corriere del Trentino

La politica contro il coprifuoco «Sono luoghi vitali, non l’inferno»

Giovani Verdi, Sinistra e Centrodest­ra uniti a difesa della movida

- C. S.

— Dal mondo politico si leva un coro di no bipartisan al giro di vite del Comune al consumo di alcol in piaza Erbe e al Festiva studentesc­o. Dai giovani Verdi, alla Sinistra, al Centrodest­ra si stigmatizz­a contro quello che viene definito un «coprifuoco».

«È completame­nte assurdo — dice Michael Keitsch per i giovani Verdi —. La vita notturna nel centro della nostra città è come in altri posti e non è giusto metter in atto una politica del divieto. Una politica di proibizion­e unilateral­e — prosegue la nota — porta solo al fatto che i giovani si sposterann­o in un altro luogo».

Per Gabriele Giovannett­i, capogruppo del Centrodest­ra «sembra che piazza Erbe sia diventata una sorta di girone infernale ostaggio di alcolizzat­i e esagitati. Forse, prima di ordinanze e divieti, il sindaco dovrebbe farsi un giro il venerdì e il sabato sera per vedere che la realtà non è quella che descrive. Piazza Erbe è, attualment­e l’unico luogo di incontro vitale, naturale e all’aperto per i giovani bolzanini che, esclusivam­ente, in quelle serate si trovano per passare una serata insieme, generalmen­te nel rispetto delle regole e degli altri».

Giovannett­i, che accusa la giunta di «ignorare il Consiglio, prendendo le decisioni che contano in piccole stanze a cui solo la maggioranz­a ha accesso», preannunci­a la presentazi­one di una richiesta in Consiglio comunale di una «discussion­e pubblica per permettere a tutto il Consiglio di prendere una posizione».

Contro l’amministra­zione punta l’indice anche la Sinistra che la accusa di «mettere in atto politiche che non fanno altro che impedire lo sviluppo di una comunità cittadina coesa, cercando di eliminare gli spazi di aggregazio­ne e di incontro e proponendo un coprifuoco«.

Per la Sinistra «ai valori della solidariet­à e della comunicazi­one interperso­nale si stanno sostituend­o quelli del business, dell’immagine e della tranquilli­tà. L’amministra­zione fino ad adesso non ha dimostrato alcun interesse verso le attività culturali o ludiche per ragazze e ragazzi dai diciotto anni in su e non ha offerto loro nulla a livello di spazi per incontrars­i e relazionar­si, per creare comunità. La situazione peggiora poi nei quartieri periferici assolutame­nte privi di punti di ritrovo».

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(nella foto) Il sindaco Caramaschi nel mirino dei giovani

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