Arnoldo vola in Spagna all’Orquesta Clàsica Vigo
Il direttore trentino inaugurerà la nuova stagione in Galizia
Alessandro Arnoldo di Trento, direttore di I Filarmonici di Trento e di Ad Maiora, ha un nuovo incarico prestigioso: domani inaugurerà la stagione dedicata al 35esimo anniversario dell’Orquesta Clásica di Vigo, la più longeva compagine orchestrale della Galizia (Spagna). Alessandro Arnoldo, 30 anni, dopo gli studi a Milano ha già diretto orchestre come I Pomeriggi Musicali e la Filarmonica Italiana, mai scordandosi, però, della propria appartenenza.
Un programma ambizioso a Vigo, come è nata la scelta?
«Domani sarà il compleanno di Ravel e abbiamo voluto festeggiare la ricorrenza, mentre attraverso il Concerto per tuba di Vaughan Williams l’orchestra ha invece voluto ricordare un collega tubista recentemente scomparso. Si sta bene, ho trovato musicisti reattivi e ho consolidato un bello scambio con il loro direttore, che è già stato a Trento e tornerà ad ottobre».
Lei è molto attivo in Trentino
«Si sto molto in Trentino, spostandomi talvolta a Milano. Ho tanti progetti in fieri a Trento: l’attività con Ad Maiora, quella con I Filarmonici e il festival #effetti corali organizzato per maggio con la Filarmonica di Trento.
Sarà una quattro giorni molto intensa e ricca di collaborazioni con realtà territoriali come il Festival di Musica Sacra, il Conservatorio con la classi di direzione di coro, la Federazione dei cori e il Muse. Il 9 aprile sarò in Sala Filarmonica a Trento con Les Carnaval des Animaux per Fa-Re della Filarmonica e il 13 aprile con Ad Maiora Magdalene College Choir per Mondi Corali 2019. Cosa la lega al Trentino?
«Il territorio trentino non è semplice, ma a me piace. E lo dico nonostante gli scontri con colossi che poco facilmente lasciano spazio, nonostante alcune scelte anti-musicali nel fare musica. Non può esserci musicalità nel credere, per esempio, di avere una proprietà sulle persone» Direttori si nasce o si diventa?
«Ho iniziato da piccolo con
Il concerto del cuore
I Berliner Philarmoniker con Ma Mère l’Ove di Ravel e la Scozzese di Mendelssohm
la musica e poi mi sono innamorato della direzione. È necessario lavorare tanto e studiare per essere perfetti di fronte all’orchestra, nel rispetto di chi è lì a suonare per te. Io amo ricevere dai musicisti, oltre che dare. Questa è la mia più grande fonte di divertimento».
Se dovesse decidere orchestra e programma per il prossimo concerto, cosa sceglierebbe?
«Berliner Philharmoniker con Ma Mère l’Oye di Ravel, la Scozzese di Mendelssohn e la Quarta di Brahms»
Per Ravel Domani a Vigo si festeggia la ricorrenza di Ravel