Nardi-Ballard, Moro risponde alle accuse
L’alpinista bergamasco interviene su Facebook: «Basta con le offese»
TRENTO Il cortocircuito di insulti ricevuti, basati su «notizie falsamente riportate», ha indotto Simone Moro a difendersi sul proprio profilo Facebook. L’alpinista bergamasco aveva nei giorni scorsi fornito la propria disponibilità a un recupero dei corpi di Tom Ballard e Daniele Nardi, deceduti sul Nanga Parbat, in seguito a richieste ricevute in tal senso dai cari delle due vittime. L’offerta di aiuto di uno dei più quotati rappresentanti del nostro alpinismo — esternata al Corriere del Trentino —, era stata poi declinata in seguito alle valutazioni fatte dalle stesse famiglie, ponendo di fatto fine alla questione. Non si sono però fermati gli attacchi via social a Moro, che ha visto montare la polemica di chi lo ha accusato di mancanza di sensibilità o rispetto nei confronti delle scelte di Ballard e Nardi.
L’accusa che ha portato Moro a ribadire la propria posizione porta la firma di Tarcisio Bellò, alpinista vicentino che apre così il proprio intervento: «Moro: vergogna, vergogna vergogna» andando poi a contestare una presunta mancanza di senso della misura. «Ma chi sei tu per dire queste cose? Pensi di essere Dio?» «Ci sono dei limiti nelle dichiarazioni ufficiali che nemmeno tu dovresti permetterti di valicare» scrive.
L’alpinista bergamasco si è sentito quindi chiamato a ripetere ciò che aveva già detto, entrando in quei dettagli che forse proprio per sensibilità aveva precedentemente evitato di rivelare: «I social sono terapeutici per coloro che soffrono di incontinenza comunicativa, ma non pensavo potessi pure fungere da medicinale per costoro (…) io sono solo stato contattato (mai mi sono proposto), la mia disponibilità gratuita è stata data su specifica richiesta di tre differenti persone e gruppi di persone vicine a Nardi e mai spontaneamente offerta per marketing necrofilo o altro. Il fatto che le famiglie preferiscano che i loro cari riposino al Nanga Parbat è una libertà sovrana che va rispettata. Con questa loro volontà spero si chiuda definitivamente anche il tempo degli insulti e delle diffamazioni. Io sono stato in contatto telefonico con la fidanzata di Tom Ballard, col fratello di Nardi, con il suo addetto stampa, con un’amica dell’ex manager (Libera Delugan, che per prima mi ha chiesto dell’eventuale soccorso), con un gruppo di amici di Daniele e con l’Ambasciatore italiano in Pakistan. Da loro sono arrivate richieste di disponibilità o condivisioni di opinioni e riflessioni con finalità operative. Le offese sono invece arrivate dalla tifoseria, più o meno competente, che non contattata da nessuno ha però voluto esternare in questi modi la sua verità e gridare i propri anatemi (…). Io per Daniele e Tom continuerò a dire una preghiera».