Cerca di fermare il tir, autista sbalzato nel dirupo
Vittima Cesare Bordoni, 57 anni. Viveva a Bologna. Il camion probabilmente era senza freno a mano
Ha cercato di fermare il tir che era partito da solo ma è stato sbalzato nel dirupo per 13 metri trovando la morte in Trentino Cesare Bordoni, 57 anni di Ferrara, sposato con due figli. La titolare del bar Bersaglio: «È morto tra le mie braccia».
TRENTO Era appena rientrato dalla prima consegna a Riva del Garda dove aveva scaricato del materiale elettrico ed era tornato al «Bar Bersaglio» di Vezzano, tappa obbligatoria per molti camionisti, verso le 9 per riprendere l’altro rimorchio lasciato con il carico di legname da portare a Mezzolombardo. Giusto il tempo di una pausa, di un altro caffè con l’amica e titolare del bar Mariapia e poi via, ancora sulla strada. Invece, nel giro di pochi secondi, la tragedia per Cesare Bordoni, 57 anni di Bondeno (Ferrara). Dipendente del Consorzio trasporti Vignola di Bologna da 5 anni — dove i colleghi lo ricordano come «un gran lavoratore e un professionista, sempre al lavoro» — è precipitato per 13 metri dal dirupo sotto la Gardesana, vicino al bar, per cercare di fermare il camion che si era mosso da solo. Dai primi accertamenti delle forze dell’ordine emerge che il freno a mano non era tirato, da capire se vi fosse un guasto o se si sia trattato di una dimenticanza. Indagano i carabinieri di Vaneze Monte Bondone e gli ispettori del lavoro dello Uopsal. L’uomo, che viveva a S. Pietro in Casale (Bologna) con la moglie Gloria e due figli, uno studente e l’altro camionista come lui, è morto pochi istanti dopo l’incidente.
È stato un attimo. Giusto pochi istanti per vedere che il grande mezzo si sta muovendo e ragionare sul da farsi per evitare il peggio. Sono le 8.40 quando Cesare Bordoni torna al bar di Vezzano. La prima vol- ta è stata alle 6 per bere il primo caffè con Mariapia Apolloni: «Ti lascio il rimorchio, vado a Riva e torno», aveva detto alla titolare del locale che gestisce da 14 anni. Così accade. Come ha fatto altre volte e come è consuetudine per molti altri camionisti torna per riprendere uno dei due rimorchi che aveva portato per le rispettive consegne in Trentino. La prima nel sud del territorio, la seconda a nord. Ma non arriva a farla.
Dopo aver agganciato la motrice al rimorchio, che conteneva un carico di legname, Bordoni si accorge che la motrice si muove da sola e che rischia di dirigersi pericolosamente verso il paese di Vezzano lungo la strada statale della Gardesana. L’ uomo non ci pensa un attimo e cerca di fermare la motrice cercando di salirci dentro e tirare il freno a mano che probabilmente non è tirato. Ma riesce a mettere solo un piede, la motrice nel frattempo si muove, va a sbattere contro il guardrail e il blocco di cemento che si trova alla sua base rimanendo in sospeso nel vuoto per il peso del rimorchio: per il contraccolpo Bordoni viene invece catapultato fuori, precipitando per 13 metri nel dirupo che si trova sotto la strada, cadendo prima sulla copertura di una baracca nei campi e poi nel prato. L’uomo viene ricoperto da pietre di grosse dimensioni, che si sono staccate del parapetto nell’impatto del tir.
Ad assistere alla scena una avventrice del bar, Stefania Ri- gotti, e la stessa barista Mariapia Apolloni, che scende nel campo dove è precipitato l’uomo per soccorrerlo mentre l’altra donna chiama il 112. «Gli abbiamo urlato di i lasciare stare — hanno detto le donne — ma lui ha fatto cenno di potercela fare». Invece no, purtroppo. La barista è arrivata che il cuore dell’uomo batteva ancora, ha urlato all’amica di chiamare l’elicottero, ha tolto i sassi che lo coprivano in parte ed ha atteso l’intervento dei soccorsi che sono arrivati nel giro di pochi minuti.
Quando sono giunti sul posto con l’elicottero i sanitari di Trentino emergenza però non hanno potuto che constatare il decesso del cinquantenne. Immediato l’ intervento dei vigili del fuoco volontari di Ve zz ano coordinati dalc omandante Sandro Leo nardi e ivig ili del fuoco permanenti giunti da Trento con due autogru e una decina di uomini per le difficili operazioni di recupero del mezzo, che si sono protratte fino alle 16 anche per una perdita di gasolio e per la posizione del tir, in bilico sul precipizio. Sul posto si sono recati anche gli ispettori delloUops alche capire l’ esatta dinamica dell’ incidente mortale sul lavoro. Il corpo dell’uomo è stato nel frattempo portato nella camera mortuaria del cimitero di Trento in attesa della moglie e dei due figli che giungeranno questa mattina dall’Emilia Romagna per il riconoscimento del loro caro.