L’ENIGMA DELLA FLAT TAX E LE PRESSIONI DELLA LEGA
Quando era stata annunciata dalla Lega la flat tax molti saccenti sostenevano che tale proposta era esattamente in linea con l’articolo 53 della Costituzione, in quanto il calcolo dell’imposta già conteneva il requisito della progressività.
Ma non era così, già il suo titolo lo escludeva ( flat tax, ossia tassa piatta) ergo, aliquota unica con risultato proporzionale e non progressivo dato da più aliquote di imposta e scaglioni di reddito. Il disposto costituzionale non potrà essere disatteso perché è stato congeniato dai padri costituenti allo scopo di far pagare più tasse ai ricchi rispetto ai poveri come è giusto che sia.
Ora si sta riprendendo l’argomento perché si vorrebbe attuare ciò che è stato promesso alle elezioni del 4 marzo 2018. Lasciando in disparte l’esistenza o meno del finanziamento necessario a coprire la misura, finalmente i promotori della riproposizione della legge hanno capito che dovranno attuare la progressività di imposta e che un’aliquota sola avrebbe aumentato ulteriormente il divario economico tra agiati e disagiati.
L’idea balenata nella Regione Marche di riutilizzare i medici andati in pensione per far fronte alle esigenze di personale nelle strutture sanitarie va nella direzione opposta a quanto previsto dalle scelte politiche adottate in questi ultimi mesi. A fronte di un’esigenza ormai consolidata di ricerca di personale qualificato quali medici, insegnanti e di-
Caro Lorenzetti,
sulla flat tax la Lega si gioca una fetta della sua credibilità perché è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale come il reddito di cittadinanza per il M5s, già partito. Tanto più che ad un anno dal voto l’unico tema che il Carroccio ha frequentato è quello dell’immigrazione (l’altro tormentone della campagna elettorale) con il Movimento 5 stelle che ha spesso sbarrato il passo all’alleato come sulle infrastrutture. La flat tax che viene avanti tra mille incertezze è una lontana parente della proposta presentata in campagna elettorale ed è accompagnata da una forte incertezza sul lato dei costi (si parla di 12 miliardi nel 2020 per quella applicata ai nuclei familiari con redditi complessivi fino a 50mila euro). Tra l’altro una parte delle risorse (10 miliardi) potrebbero essere recuperate estinguendo la misura degli 80 euro promossa dal governo Renzi. Sulla necessità di introdurre una progressione e di rispettare il principio di concorrere alle spese pubbliche secondo le proprie capacità contributive — e dunque chi ha redditi più elevati ha un livello di compartecipazione superiore — credo che siamo (quasi) tutti d’accordo. rigenti d’azienda trova la soluzione attraverso la formazione assistita di nuove generazioni da formare e assistere nel loro percorso attraverso l’ausilio dei pensionati come t utor. Utilizzare i pensionati non farebbe altro che spostare il problema in avanti senza risolvere alcunché. Fra qualche anno, quando questi lavoratori non riusciranno ad ottemperare ai loro doveri per problemi fisici, il «buco generazionale» sarà ancora più accen- tuato.
La mia personale esperienza maturata nell’insegnamento potrebbe ben essere spesa, ad esempio, per la formazione di giovani insegnanti anche di altre discipline e non per continuare un lavoro in cui il gap generazionale sarebbe troppo ampio. I nostri figli avendo ultimato una formazione scolastica completa avrebbero la necessità di acquisire quelle competenze professionali oltre alle famose «life skills» che gli abbiamo impartito che gli permetterebbero di continuare una esperienza di vita sociale e lavorativa.
Le mie esperienze, e credo anche molte esperienze lavorative dei miei coetanei, le ho acquisite dai miei genitori che dopo gli studi magistrali hanno svolto professioni in campo educativo e imprenditoriale. I giorni scorsi abbiamo assistito ad un evento socializzante molto partecipato per un futuro migliore del nostro pianeta condiviso da tutte le forze politiche in cui i giovani hanno dimostrato molto senso di responsabilità ed auspico c he questo s e ns o di responsabilità sia dato nel fornir loro gli strumenti per crearsi un futuro migliore.
Lorenzo Valla