Degasperi attacca il governatore «È ambiguo»
«Fugatti non è credibile. È comodo fare il poliziotto cattivo a Trento e il poliziotto buono a Roma». Il capogruppo 5 Stelle Filippo Degasperi va al contrattacco e dice: «Se il governo è un problema per la Lega, lo facciano cadere». Intanto il ministero ha convocato un incontro a Roma il prossimo 27 marzo per la Valdastico Nord.
TRENTO «Sono un rappresentante del rumore». Daniele Groff scherza facendo riferimento al metaforico scontro che a Trento vede schierati i sostenitori della musica contro i residenti e le norme amministrative. Una posizione che il cantautore nato a Trento sostiene con ironia, ma anche con fermezza. «Sostengo che si debba dare molto spazio alle espressioni artistiche e alla musica perché sono in grado di rendere la città molto più interessante e colorata. Concerti piccoli e grandi, di ogni genere musicale: dal jazz alla classica e al rock, anche in centro città nei locali adeguati. Bisogna investire in questa direzione, dare più voce alle iniziative musicali e meno a chi si lamenta». L’opinione, legata alla sensibilità artistica, professionale e umana di Groff, è rafforzata dalla lunga esperienza di vita in contesti cittadini diversi da Trento. «Ho vissuto tanti anni a Roma e lì la “caciara” è costante, anche per eventi che non riguardano la musica. Questo rende i luoghi più allegri perché gli aspetti positivi sono maggiori dei disagi. È molto chiaro quando si viaggia, soprattutto nel nord Europa dove le politiche sono un po’ più attente: se si arriva in una città in cui ci sono molti musicisti nelle strade questo crea un’atmosfera conviviale e di solidarietà. La condivisione permette di creare comunità anche tra gli sconosciuti che assistono ai concerti». Un occhio di attenzione va all’aspetto degli orari: «Sulla bilancia bisogna sempre mettere le due cose, limitando il tutto a orari civili e adattati al contesto. Al sud si inizia a suonare sempre molto tardi, mentre qui si potrebbe iniziare verso le 21 per poter chiudere in orari adatti a chi il giorno dopo lavora». Ma le limitazioni necessarie per una civile convivenza non devono mai limitare la musica. «Il potere teme l’apertura dell’arte e dell’energia che essa genera. Io combatto dall’altra parte, voglio che cadano certi blocchi emotivi. Certo è che storicamente noi trentini non siamo una popolazione particolarmente aperta, ma più che criticare voglio parlare degli aspetti positivi». Groff pone l’attenzione sulla capacità di inclusione sociale della musica. «I concerti e la musica fanno bene a tutti, specie ai giovani che hanno bisogno di condivisione. Oggi mancano luoghi sani in cui ci si possa ritrovare e coltivare un certo tipo di sguardo e di apertura culturale e sulla vita in generale. Ancora oggi non si sottolinea abbastanza quali e quanti siano gli aspetti positivi che la musica è in grado di generare. Siamo una società molto mentale che non si rende conto delle implicazioni mediche ed emotive che possono avere le vibrazioni sonore. Non è new age, ma scienza».
Cantautore Gli orari? Si trovino soluzioni per venire incontro a chi lavora