Itea, arriva la patente a punti per gli utenti
In caso di violazioni si rischia la perdita dell’alloggio
In linea con quanto promesso all’indomani dell’aggressione ai danni del titolare del Dylan Café di Villamontagna, la giunta provinciale vuole introdurre una sorta di patente per monitorare la condotta degli inquilini delle case popolari. In caso di violazioni si rischia la perdita dell’alloggio. Previste limitazioni anche per chi sconta i domiciliari.
TRENTO All’indomani dell’aggressione ai danni del titolare del Dylan Café di Villamontagna, messa in atto nel dicembre dello scorso anno da un inquilino Itea fuggito dai domiciliari, la giunta aveva promesso di voler inasprire le sanzioni nei confronti degli assegnatari degli alloggi pubblici autori di condotte criminali, o comunque lesive del «vivere civile e dalle buona convivenza tra vicini».
Ieri, nella seduta di giunta che si è svolta a Segonzano,
Giro di vite
Per chi sconta i domiciliari e per l’ospitalità previste limitazioni stringenti
un apposito conchiuso ha definito con maggiore concretezza le azioni che l’amministrazione provinciale intenderà predisporre. «Dopo i fatti di Villamontagna — spiega l’assessora Segnana — abbiamo condotto un approfondimento con l’intento di prendere le dovute precauzioni per evitare che all’interno degli appartamenti Itea potessero stare persone senza titolo di alloggio o comunque di sanzionare i comportamenti di chi vive negli appartamenti pubblici pagati dalla collettività e si comporta in modo non adeguato». La novità che la giunta ha intenzione di introdurre è una sorta di patente a punti, la «carta dell’assegnatario» che registrerebbe le violazioni dei regolamenti di ogni inquilino. In alto alcune case Itea realizzate a Campotrentino. La Provincia vuole introdurre una patente a punti che viene scalata in caso di violazioni. A destra l’assessora provinciale Stefania Segnana Al via anche le modificazioni della legge che disciplina l’edilizia abitativa e del regolamento Itea, con l’inasprimento delle sanzioni amministrative e pecuniarie per le violazioni messe in atto dagli inquilini. «Si dovrà prevedere, in caso di violazione, sia l’innalzamento del canone di affitto sia, per i fatti gravi, la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio».
Uno dei punti su cui l’amministrazione provinciale intende intervenire con maggiore attenzione è la possibilità di utilizzare l’appartamento Itea per scontare gli arresti domiciliari: «Si intende regolare i casi di ospitalità di soggetti componenti il nucleo familiare che sono sottoposti a questa misura o che sono tenuti al rispetto dell’obbligo di dimora», mentre invece si vuole escludere la possibilità che i domiciliari siano scontati negli alloggi Itea da persone estranee al nucleo familiare.
Nelle intenzioni del conchiuso di giunta anche la riduzione del tempo in cui è possibile ospitare persone estranee al nucleo familiare assegnatario, ora di tre mesi: «Talvolta — sottolinea infatti l’assessora Segnana — le violazioni dei regolamenti e le condotte delittuose sono messe in atto da soggetti estranei, ospitati dagli assegnatari».