Devastata la stazione di Pergine
Vetri infranti, panchine divelte, piccoli incendi. Il sindaco: c’è bisogno di più controlli
Croci in legno, vetri infranti, piccoli incendi appiccati nei bagni e ancora panchine in cemento trascinante sui binari. La serata di follia di un quarantenne, poi identificato ieri pomeriggio grazie alle telecamere, riaccende i riflettori sui problemi di sicurezza della stazione intermodale di Pergine, spesso nel mirino vandali e spacciatori. È preoccupato il sindaco Roberto Oss Emer: «Servono più controlli». Intanto Trentino Trasporti potenzia le ronde.
TRENTO Le bottiglie rotte per terra sono una compagnia ormai quotidiana per gli autisti di Trentino Trasporti che ogni giorno parcheggiano i mezzi nell’autorimessa dietro alla stazione intermodale. Poi ci sono le scritte e i rifiuti, ormai nessuno ci fa più caso. Ma ieri è spuntata anche una croce in legno, proprio all’inizio della scalinata che porta al sottopasso. Accanto ci sono una bici rovesciata, una bottiglia a testa in giù posizionata su un letto di erba. Uno strano disegno fatto con arbusti e rami impedisce il passaggio. «Sembra un rito satanico» brontola un dipendente di Trentino Trasporti.
Lo sguardo si allunga verso il retro dell’autorimessa, c’è una fila di bottiglie allineate in maniera metodica e poi ancora scritte strane fatte con i rami, una pompa dell’acqua gettata a terra e l’aiuola è devastata. Sembra il disegno di un folle. Sui volti degli ispettori si legge un certo disappunto perché la follia del vandalo non si è limitata a questo. Nei bagni della stazione sono stati appiccati dei roghi, i vetri dell’ingresso e quelli del tabacchino sono stati infranti. Una piastra del pavimento è stata sollevata, un palo è piegato e poi ci sono le panchine in cemento che sono state spostate. Non sono ancorate a terra, ma pesano. Non abbastanza, però. «Dovremmo ancorarle» commenta un ispettore di Trentino. È preoccupato. Pare infatti che le panchine siano state spostate sui binari, poi qualcuno però le avrebbe riportate nella sede originaria prima dell’apertura della stazione. Ci sono i segni per terra che lo confermano. «Se fossero rimaste lì, il treno avrebbe potuto deragliare» commenta il sindaco Roberto Oss Emer, accorso subito dopo l’allarme per la nuova ondata di vandalismi nella stazione intermodale di Pergine. Due settimane fa erano stati lanciati sassi contro i vetri dell’autorimessa.
Sono le 8 del mattino quando arrivano gli agenti della polizia locale, subito raggiunti dai carabinieri. I sospetti sono concentrati su un’unica persona, un uomo di 42 anni, marocchino, che sarebbe stato denunciato già altre volte. Avrebbe preso a sassate anche le vetrate dell’asilo. I filmati delle telecamere nel pomeriggio confermano che si tratta proprio di lui, è stato denunciato per danneggiamento e il furto del fondo cassa del tabacchino.
Secondo il sindaco, però, il problema è più ampio. «Siamo a 5 minuti da Trento e tutti quelli che vengono allontanati dalle piazze della città si riversano qui in stazione — spiega — ci sono i vandali, si spaccia, bevono, consumano droghe. Deve esserci più attenzione da parte di chi gestisce la stazione e delle forze di polizia». Oss Emer lancia un appello alla Provincia che incontrerà ad aprile proprio per un vertice sulla sicurezza. «Solleverò il problema — spiega — noi come Comune facciamo tutto quello possiamo ma abbiamo 34 agenti che lavorano su sette Comuni. Di più non si può fare». Trentino Trasporti ha già da tempo adottato un sistema di telecamere per arginare il problema e ha chiuso la stazione di notte. «Abbiamo già adottato tutte le misure possibili, c’è un custode sempre reperibile, ultimamente sembrava che la situazione fosse un po’ migliorata — chiarisce la presidente Monica Baggia — l’autore dei vandalismi è stata identificata. Comunque abbiamo deciso di prolungare il servizio delle ronde fino alla chiusura della stazione».