«L’interramento della ferrovia è il tema più urgente»
Consiglio, Panetta proporrà una seduta ad hoc: siamo indietro rispetto a Bolzano e Verona
TRENTO A una diminuzione delle adunanze, e conseguente riduzione della spesa, ha fatto da contraltare l’aumento della produttività. Si sintetizza così il 2018 del consiglio comunale di Trento, che ha approvato 74 proposte di delibera ( 68 nel 2017) fra cui alcune su partite importanti per la città, dal S. Chiara Open lab alla nuova piscina. «Discutiamo da un mese di collegamento col Bondone, ma sull’interramento della ferrovia siamo fermi – dice il presidente del consiglio comunale Salvatore Panetta – è importante prendere decisioni al più presto, proporrò con i gruppi una seduta sul tema».
Secondo Panetta si disquisisce di funivia e ascensore per collegare il capoluogo alla sua montagna «senza capire che sull’interramento della ferrovia Bolzano ha già avviato degli studi di fattibilità e anche Verona sta ragionando». L’ex capogruppo del Misto lamenta una stasi della riflessione e intende proporre una seduta sul tema per capire cosa stia succedendo nelle due città: «I nostri vicini sono avanti mentre noi siamo in ritardo, è importante al più presto prendere delle decisioni». È indispensabile per Panetta, subentrato a Lucia Coppola (in Provincia) il 6 novembre scorso «portare a termine la revisione del Piano regolatore generale: significherebbe dare risposte su aree del capoluogo di cui si discute da anni, dal collegamento col Bondone all’ex Atesina, dallo stadio all’ex Italcementi».
Nel corso del 2018 l’attività dei consiglieri è aumentata rispetto agli anni precedenti (54 domande di attualità presentate a fronte delle 45 del 2017) mentre le adunanze sono state 7 in meno (49 a fronte di 56), così anche la spesa per i gettoni di presenza si è ridotta, arrivando a 277.293 euro. I rimborsi per le missioni organizzate dall’Anci si sono attestati sui 382 euro, mentre dal fondo per i gruppi consiliari (40.000 euro stanziati a bilancio) ne sono stati prelevati 20.193 (Progetto Trentino, L’altra Trento a sinistra e i Verdi non ne hanno fatto uso). Dodici i consiglieri sempre presenti alle sedute, 7 (fra cui il sindaco) con una sola assenza giustificata nonostante sia stato un anno turbolento. «Una maggioranza di 21 consiglieri su 40 desta preoccupazioni – ammette Panetta – ma il mio ruolo super partes mi impone di far dialogare minoranza e maggioranza per il bene della città». «Non siamo noi a dover mantenere in vita la maggioranza – conclude il vicepresidente Bridi (Bridi) – se il programma del sindaco rischia di determinare la sua caduta noi dobbiamo fare in modo che questo accada».